martedì 22 agosto 2017

Migranti a Santa Lucia del Mela. Tra accoglienza e polemiche

Il Calderonio, la casa di riposo che ospita i 16 migranti

L'ARRIVO
Sono 16 i migranti arrivati lo scorso mercoledì sera a Santa Lucia del Mela, su disposizione della Prefettura di Messina, e accolti presso la casa di riposo "Opera Pia Istituto Canonico Luigi Calderonio". Tra di loro un neonato di pochi mesi, tre bambine di 2, 6, 9 anni e quattro donne incinte. Ad avvisare la popolazione degli arrivi è stato il sindaco Antonino Campo con una nota affidata ai social network: "Ho chiesto ed ottenuto dal vice prefetto vicario che venissero inviati nuclei familiari con bambini - ha scritto Campo sulla pagina Facebook del Comune luciese. - Vista la continua emergenza che interessa la provincia di Messina, gli immigrati sono stati destinati all'Istituto Calderonio, che anni fa aveva dato disponibilità all'accoglienza. Il Comune, in quanto ente locale, ha seguito le varie fasi dell'accoglienza in sinergia con il Commissario del Calderonio e con il supporto dei volontari inviati dalla Prefettura e affiancati al personale dell'Istituto". Sarà dunque il Calderonio - che con una modifica al proprio statuto, ad opera del vecchio CdA, ha espressamente aperto le porte ai migranti - a farsi interamente carico del gruppo di persone arrivate nella sua struttura, come già avvenuto in questa prima settimana di permanenza.

L'ALLOGGIO
Le famiglie dovranno gestirsi in piena autonomia. Hanno diritto ad una piccola entrata corrispondente a 2 euro e 50 centesimi al giorno per ciascuno di essi. All'interno dell'ex Ipab sono state ricavate due diverse aree, per separare gli anziani ospiti della casa di riposo dagli alloggi destinati ai migranti. La divisione dei locali comprende anche le parti comuni come la terrazza. Da questo punto di vista le principali criticità potranno riguardare la gestione degli spazi al fine di garantire indipendenza a ciascuna ala dell'edificio, sia per la serena permanenza degli anziani ricoverati che per il rispetto delle esigenze dei nuclei familiari ospitati. Per questi ultimi è immediatamente partita una gara di solidarietà, sollecitata anche da un appello del sindaco Campo alla raccolta di cibi e indumenti, sebbene le modalità degli aiuti siano da concordare con le specifiche figure professionali, come mediatori e assistenti sociali, esperte in materia di accoglienza.

L'ISTITUTO
I rimborsi arriveranno alle casse dell'Istituto - in piena crisi economica - non prima di tre mesi e ad anticipare tutte le spese (tra cui quelle necessarie per l'acquisto di alimenti) è da una settimana a questa parte il Commissario dell'ente. Inoltre, è necessario in questa prima fase uno sforzo aggiuntivo da parte del personale (che da svariati mesi ormai lavora senza percepire lo stipendio), in attesa che la vita dell'Istituto trovi pieno equilibrio. "La struttura lavora al momento a mezzo regime, con 16 posti letto occupati su 33 disponibili - ha detto Campo, invitando la comunità ad astenersi dalle polemiche. - Vorrei ricordare che oltre ad essere un obbligo di legge l'accoglienza degli immigrati è anche un dovere morale di un popolo che è stato accolto". Non è la prima volta che il Calderonio, secondo quanto prevedono le sue regole, ospita gruppi di migranti, sebbene il bilancio economico l'ultima volta non ne abbia tratto alcun beneficio, come avrebbe sperato invece l'ex CdA. 

LE POLEMICHE
Molte le reazioni di dissenso che si continuano a registrare da parte dei cittadini, arrivate sin dalle prime ore anche in forma molto violenta sulle pagine Facebook. E mentre c'è chi tenta di richiamare l'attenzione sui principi basilari della convivenza civile, ricordando che apparteniamo tutti alla stessa unica famiglia umana, non manca chi riversa su questi disperati il proprio odio, criticando aspramente la scelta dell'amministrazione comunale di aprire le porte della comunità all'arrivo dei migranti. Non aiutano certo i processi di comprensione e di integrazione le tante "bufale" spacciate sul web e le vignette chiaramente razziste che sovrappongono Islam e terrorismo, confondendo del tutto le questioni in gioco e puntando sul senso di timore e di insicurezza che pervade la società. Ma il clima generale di paura del diverso e di intolleranza che si respira nell'ex Belpaese, stritolato dalla disoccupazione, dalla corruzione e dalla seria difficoltà da parte dello Stato a garantire servizi e diritti, finisce per generare aberrazioni che dovrebbero essere sanzionate, facendo dimenticare e rimuovere completamente la storia recente al punto da inneggiare addirittura a quell'Adolf Hitler tristemente noto per essere il più feroce criminale che l'umanità abbia conosciuto. 

L'INVASIONE
Dati alla mano, la presunta "invasione" è una gigantesca fake news spacciata per realtà. A dirlo sono i fatti, sebbene chiunque provi contestare che l'Italia sia "invasa" viene messo all'indice o fatto fuori, come è successo al sindaco Giusi Nicolini a Lampedusa. Lo stesso Papa Francesco, inascoltato, ripete che dietro ai numeri ci sono esseri umani, donne, uomini, bambini, una umanità sofferente che fugge dall'inferno di guerre, pulizie etniche, regimi sanguinari, disastri ambientali, povertà assoluta. Riportiamo le parole del giornalista Umberto De Giovannangeli, esperto di Medio Oriente e Islam, tratte da un articolo pubblicato sul suo Blog su "Huffington Post":

Dicono: "Vengono tutti in Italia!". Falso. In realtà, la maggior parte dei migranti non si "imbarca" per l'Europa. Degli oltre 65 milioni di persone costrette alla fuga nel 2015, l'86% è rimasto nelle aree più povere del mondo: il 39% in Medio Oriente e Nord Africa, 29% in Africa, 14% in Asia e Pacifico, 12% nelle Americhe, solo il 6% in Europa. In Italia si trovano 118.000 rifugiati (ovvero 1,9 ogni 1000 italiani) e 60.000 richiedenti asilo.

L'Italia è agli ultimi posti in Europa per incidenza dei rifugiati sulla popolazione totale. Rilanciano: "Sono pericolosi!". In realtà, sono più vulnerabili che pericolosi. Studi internazionali negano una corrispondenza diretta tra l'aumento della popolazione immigrata e le denunce per reati penali. Se sono molti i detenuti stranieri nelle carceri italiane (34%), è dovuto a fattori precisi.

Per esempio, a parità di reato gli stranieri sono sottoposti a misure di carcerazione preventiva o controlli molto più spesso degli italiani. Insistono: "Li trattiamo meglio degli italiani. Accolti, serviti e riveriti. Mentre gli italiani faticano ad arrivare a fine mese e molti non hanno una casa, gli immigrati alloggiano in hotel e ricevono 35 euro ogni giorno. Tutti soldi sottratti a bisogni primari di molti cittadini italiani...".

Altra "sparata". In Italia, il sistema di accoglienza è gestito dal Ministero dell'Interno e comprende centri di prima e seconda accoglienza. L'insieme delle strutture ordinarie e dei servizi predisposti dalle autorità centrali e dagli enti locali è largamente insufficiente, tanto che più del 70% dei richiedenti asilo è attualmente ospitato in strutture temporanee e straordinarie.

La carenza di posti è aggravata anche dalle lungaggini burocratiche che protraggono i tempi di permanenza delle persone all'interno delle strutture, togliendo spazio ai nuovi arrivati. Il risultato è che i centri sono sovraffollati, con personale, strutture e servizi insufficienti a rispondere ai bisogni dei migranti e delle comunità di accoglienza.

Riguardo ai 35 euro, questi soldi non vanno in tasca ai richiedenti asilo, ma agli enti che si occupano della gestione dei centri e ne sostengono i costi (affitto delle strutture, salari per gli operatori, vitto e servizi di base per gli ospiti). In media, solo 2,5 euro al giorno - il cosiddetto "pocket money" - vengono corrisposti direttamente al richiedente asilo per le sue piccole spese quotidiane (ricariche telefoniche per chiamare i parenti nei paesi d'origine, acquisti di generi alimentari e non, etc...). Questi fondi per l'accoglienza vengono peraltro stanziati in parte rilevante dall'Unione Europea.

Quelli più "aperti", suggeriscono: "Aiutiamoli a casa loro. È un errore continuare ad accogliere persone provenienti da Paesi poveri. Da noi non troveranno un futuro migliore. L'unico intervento ragionevole è mandare gli aiuti nei loro Paesi: solo così si eviterà che masse di poveri invadano l'Europa". In realtà, la comunità internazionale da decenni si pone come obiettivo di eliminare la fame e la povertà estrema ma, nonostante sforzi e investimenti, i risultati sono ancora insufficienti.

Gli aiuti internazionali da soli non bastano a consentire il rientro a casa in sicurezza di chi fugge da conflitti, persecuzioni e violenza, e in alcuni contesti l'instabilità è tale che non esistono le garanzie minime di sicurezza per mantenere programmi di assistenza. Queste e altre falsità imposte come "verità", sono smantellate da Medici Senza Frontiere, l'organizzazione internazionale che dà assistenza medica dove c'è più bisogno, ha lanciato la campagna online "Anti-slogan", un'iniziativa che punta a sfatare le dieci leggende sulla migrazione con risposte e dati "basati sulla realtà dei fatti, per diffondere un'informazione corretta e senza preconcetti".

(Qui l'articolo completo: http://www.huffingtonpost.it/umberto-de-giovannangeli/siamo-invasi-dai-migranti-la-piu-grande-tra-le-fake-news_a_23006106/)

Katia Trifirò




Magic Johnson e Samuel L. Jackson scambiati per migranti.
La foto che scatena i pregiudizi