Anagrafe canina comunale e prevenzione del randagismo, tutto fermo in attesa di un regolamento sugli animali d’affezione, che a Santa Lucia del Mela, nonostante ripetute richieste, stenta ancora a partire. A segnalare i ritardi istituzionali e i disagi è la sede locale dell’associazione “Amici degli Animali Barcellona-Milazzo Onlus”, operante sul territorio comunale sin dal 2011. L’ultima istanza, indirizzata mesi fa al sindaco Nino Campo, all’assessore all’ambiente Rosario Torre, al Comando della Polizia Municipale, ai membri della Giunta e del Consiglio Comunale, non ha mai ricevuto risposta da parte di nessuno degli interpellati. Richiamando le disposizioni di legge in materia e l’esempio di altri Comuni del messinese, l’associazione, nelle persone del presidente Marcella Sidoti e del referente luciese Tiziana Parisi, chiede, tra le altre cose, maggiori controlli sul territorio da parte dei vigili urbani, ovvero l’organo competente per la verifica dei microchip nei cani di proprietà, atti a prevenire e ridurre il fenomeno del randagismo. «L’associazione è riuscita, con un’attività costante e volontaria, a consentire, sino ad oggi, l’adozione di 66 randagi abbandonati sul territorio luciese e provvede, di tasca propria, al cibo e alle cure di un’altra decina di cani di proprietà del Comune, dispensandolo così dalle spese di mantenimento che gli spetterebbero in caso di trasferimento degli animali in un canile», spiega Tiziana Parisi. Un regolamento comunale relativo agli animali d’affezione, comprendente l’anagrafe canina, soluzione già adottata a Terme Vigliatore e Patti, contribuirebbe sia a responsabilizzare i proprietari di animali che a ridurre il numero dei randagi, destinati a finire vittime, come accaduto più volte in passato, di maltrattamenti o avvelenamento. «Ci siamo fatti carico in questi anni, senza alcun contributo da parte del Comune, della totalità dei costi relativi al nutrimento, alle vaccinazioni, alle cure mediche e alla sterilizzazioni, occupandoci anche del disbrigo pratiche per i passaggi di proprietà degli animali dal Comune agli adottanti e del trasporto con voli di linea per le adozioni in altre regioni italiane», continua Parisi. A ciò va aggiunto che mancano stalli provvisori e aree da adibire a sgambatoi, per i quali si propone una soluzione a costo zero, utilizzando materiale riciclato da precedenti lavori e manodopera gratuita da parte di volontari che, già in passato, avevano avanzato simili richieste scritte al Comune, in applicazione di una specifica legge regionale, al fine di migliorare la convivenza e il rapporto tra gli uomini e gli animali, scoraggiando gli abbandoni.