lunedì 12 ottobre 2015

Emergenza alluvione a Bastione: come aiutare

Bastione, è emergenza. Dopo il violento nubifragio dello scorso weekend, sul territorio della frazione di Milazzo il Mela è esondato allagando tutta la borgata e causando ingenti i danni alle abitazioni. Al momento è stato attivato un conto corrente bancario, sul quale è possibile effettuare delle donazioni per aiutare gli sfollati, mentre chiunque voglia donare beni di prima necessità, quali alimenti a lunga scadenza, oppure mobili, sedie, elettrodomestici - tutto quello, cioè, che è stato distrutto - può recarsi direttamente nella parrocchia di Santa Marina, sita nell'omonima frazione, dove è stato allestito un centro di raccolta gestito da volontari ed aperto dalle ore 9 alle 12 e dalle 15.30 fino alle 19. Questo centro di raccolta aiuti provvederà a distribuire gli aiuti sia per gli alluvionati di Bastione che per quelli della vicina Barcellona Pozzo di Gotto.











FOTO: G. Anania






sabato 10 ottobre 2015

Notte da incubo, è allarme maltempo








Notte da incubo a Santa Lucia del Mela. Le piogge torrenziali che ininterrottamente si sono riversate sul territorio comunale hanno causato danni ingenti in vari punti del paese, da monte a valle. Sin dalle prime ore della mattina, sono partiti i sopralluoghi della Protezione civile comunale, tutt'ora in corso. Le squadre di volontari, con l'assessore Angelo Letizia, gli operai del Comune e il personale dell'Ufficio tecnico, stanno intervenendo per tentare di risolvere le criticità maggiori. 
Particolarmente grave si presenta la situazione a ridosso del Mela, attorno a Via Rossellina, in cui gli abitanti del quartiere tornano a fare i conti - come ogni volta che piove un po' più del solito - con strade ridotte a fiumi in piena. Ma oltre alle zone già vulnerate, rese più fragili dopo il dissesto idrogeologico del 2011, anche il centro storico si è risvegliato in emergenza, con frane e smottamenti tra Cappuccini e Palombello. Pezzi di asfalto e crepe anche lungo via Garibaldi, così come montagne di detriti che scendono verso la parte bassa del paese, lungo tutta via Facciata. 
In periferia, isolati gli abitanti di San Giovanni. Ma i disagi, da  contrada Timpanara a Pattina, si registrano un po' ovunque, Numerose le segnalazioni giunte ai numeri di emergenza e attivato il COC, il centro operativo comunale.

(Katia Trifirò)

venerdì 9 ottobre 2015

Furti nelle case, è emergenza. Richiesto un consiglio comunale


Allarme furti nelle abitazioni, a Santa Lucia del Mela è emergenza. A segnalarlo, i cittadini che non si sentono più sicuri, ogni volta che chiudono dietro di sé la porta di casa. L'abitazione, lo spazio privato in cui custodiamo tutti i nostri ricordi, non è più protetta.
Non si tratta, naturalmente, solo di un problema locale: ma la raffica di furti che si susseguono quasi quotidianamente, soprattutto nelle case del centro storico, impongono la ricerca di soluzioni che dovrebbero impegnare in prima persona le forze dell'ordine, a tutti i livelli, e coloro che ci amministrano.
Sulla questione, sono intervenuti i consiglieri Mario Manna e Alessia Zullo, con una nota inviata mercoledì al sindaco Nino Campo, al presidente del consiglio comunale Emanuele Impalà, alla Giunta e al civico consesso, per chiedere una presa di posizione forte da parte della politica locale sul fenomeno. La proposta, contenuta nel documento, è quella di affrontare il problema nel corso di un consiglio comunale ad hoc, «per valutare una rapida attivazione politica e un maggiore confronto con le forze dell’ordine a tutela dei cittadini», con l’obiettivo di incrementare la vigilanza e adottare tutte le necessarie misure preventive. 
«Esprimiamo piena solidarietà alle vittime di furti, che avvengono ormai con frequenza allarmante – afferma il consigliere Manna, promotore della richiesta – e riteniamo che bisogna far sentire maggiormente ai cittadini la vicinanza e l’impegno delle istituzioni». Gli episodi di furti, da ascriversi alla galassia della microcriminalità, riguardano in misura maggiore le abitazioni private rispetto agli esercizi commerciali, che pure negli ultimi anni sono stati più volte nel mirino dei ladri. 
Una delle ragioni sta nel fatto che proprio tra le mura domestiche si è certi di trovare un bottino da portare via, in termini di denaro e beni preziosi, che costituiscono gran parte della refurtiva. E, in una stagione di crisi come quella che viviamo, i ladri non risparmiano né le case in pieno centro urbano né le abitazioni di campagna. L’emergenza è legata ad una condizione di malessere generale, come provano, in tempi recenti, persino i furti di rame dai lampioni stradali, che causano black out in interi quartieri, come avvenuto in via Serri.  

(Katia Trifirò)

mercoledì 7 ottobre 2015

Adesso fatti. Trentuno associazioni scrivono al sindaco di San Filippo del Mela per chiedere un’ordinanza contro il CSS

Riceviamo e pubblichiamo. Nota del movimento "No inceneritore del Mela"



Trentuno associazioni attive sul territorio locale, regionale e nazionale hanno inviato al Sindaco di San Filippo del Mela, Pasquale Aliprandi, una lettera aperta per chiedere che la sua dichiarata contrarietà alla realizzazione del mega-inceneritore del Mela si traduca in atti concreti.

Il sindaco Aliprandi porta la responsabilità per le vite dei filippesi e per quelle dei cittadini degli altri comuni del territorio. A causa di una assurda parcellizzazione delle competenze, infatti, solo l’amministrazione del piccolo comune gioca un ruolo importante nell’iter autorizzativo del funereo progetto di riconversione in mega-inceneritore dell’impianto Edipower.

Nonostante questo ruolo speciale, nessuno dei membri dell’amministrazione era presente il 27 settembre scorso quando più di tremila persone hanno testimoniato il loro nitido NO alla riconversione. Il rombo di tutti quei corpi, di tutti quei cuori che reclamavano giustizia dopo decenni di veleni, malattie, morte e sottosviluppo è troppo fragoroso, difficile da ignorare e abbandonare all’indifferenza, tanto che nei giorni immediatamente successivi, il Sindaco Aliprandi ha dichiarato alla stampa locale la netta contrarietà della sua amministrazione al progetto di riconversione.

E poiché la Valle del Mela non è solo un luogo di scempi sanitari, ambientali e sociali ma anche un buco nero che inghiotte promesse di bonifica e decontaminazione mai realizzate (seppur sancite dai livelli più alti dello Stato, come testimonia il suo status di Sito d’interesse Nazionale per le bonifiche), i firmatari di questa carta esigono che le istituzioni inizino a far seguire fatti alle parole.

La questione dell’inceneritore è l’occasione migliore, nonchè la più urgente, per produrre amministrativi concreti. I firmatari chiedono pertanto che il Sindaco Aliprandi e la sua giunta assumano i seguenti provvedimenti a tutela della salute di tutte le donne e gli uomini del comprensorio:

  • un’ordinanza sindacale che vieti il trasporto, lo stoccaggio e la combustione del CSS e del CSS-combustibile, nonché lo stoccaggio, anche provvisorio, e il trasporto delle ceneri prodotte dalla combustione del CSS e del CSS-combustibile, all’interno del territorio comunale, sulla scorta di quella emanata dal Sindaco di Civitavecchia nel 2013.


  • proponga al consiglio la modifica dello statuto comunale per l’inclusione di un articolo che bandisca dal territorio comunale la combustione di rifiuti e combustibili derivati, come sancito dalla delibera consiliare nr. 10 del 30.03.2015 votata all’unanimità, sulla scorta di quanto sancito dallo Statuto del comune di Fiumefreddo Bruzio


  • Il parere negativo al progetto di riconversione da inviare alla Commissione VIA    AIA.


Tutti quei provvedimenti di giunta che ritenga necessari allo scopo.

Le associazioni firmatarie aspettano una risposta dall’amministrazione entro pochi giorni, una settimana al massimo. L’urgenza e la conoscenza ormai approfondita della vertenza, sotto il profilo sanitario, tecnico e giuridico, non permettono alcun alibi: l’inceneritore va fermato ora, con i fatti, le parole stanno a zero.

Firmano:

- Comitati No inceneritore del Mela

- Associazione Tutela Salute Cittadini

- Comitato Tutela Ambiente

- ARCI Comitato territoriale Messina

- Associazione Terramare Sicilia

- Comitato Mamme per la vita

- “A.D.A.S.C.”

- Circolo Zero Waste, Milazzo

- Circolo Rifiuti Zero San Filippo del Mela

- Comitato Jonico Beni Comuni

- Associazione A Sud Onlus

- CDCA – Centro Documentazione Conflitti Ambientali

- Associazione o2italia

- Associazione Rifiuti Zero Sicilia

- Associazione Luciese Salute e Ambiente, ALSA

- Associazione culturale Teseo

- Associazione APS Aria Nuova

- Associazione co.hi.ba

- Blog del Mela

- Movimento Consumatori Italiani

- La Casa Rossa, Messina

- Movimento Cambiamo Messina dal Basso

- Comitato Cittadino Exponiamo

- Associazione SiciliaAntica – Milazzo

- Associazione culturale MediTerraNèo

- Meetup Milazzo in Movimento

- Meetup Grilli del Tirreno

- Associazione Deka

- Associazione Tu.Dir.D.A.I.

- Comitato cittadini pacesi per la vita

- Comitato Lenzuoli 27 Settembre

domenica 4 ottobre 2015

Messa in sicurezza, due milioni di euro per la progettazione

Il torrente Mela in piena
Messa in sicurezza del territorio comunale, al via la progettazione di interventi e opere nelle zone più a rischio, per un importo di quasi due milioni di euro, stanziati dal Dipartimento regionale di Protezione civile in seguito agli eventi alluvionali del 2011. E così, a distanza di quattro anni dal dissesto idrogeologico che anche Santa Lucia del Mela, come in altre vaste aree del messinese, ha messo in ginocchio la popolazione, arriva finalmente agli uffici comunali l’autorizzazione per l’affidamento della progettazione dei lavori. Lavori che, anche se svolti da professionisti esterni all’ente, dovranno trovare copertura nell’ambito dello stanziamento previsto dal Dipartimento regionale nel piano degli interventi.
L’emergenza principale, per la quale è prevista la somma di un milione e mezzo di euro, riguarda la messa in sicurezza idraulica delle aree limitrofe al torrente Mela, e interessa, oltre al Comune luciese, anche San Filippo del Mela e Milazzo. Altre 200mila euro sono assegnate per i lavori di sistemazione idraulica, consolidamento e ripristino degli argini dei valloni “Nobila” e la realizzazione di sbocchi per il torrente Mela. Infine, oggetto di intervento sarà la zona Rossellina -Roccazzone, con risorse pari a 150mila euro per la sistemazione idraulica e il consolidamento del versante con opere di ingegneria naturalistica e la realizzazione di muro di contenimento per la strada.

Una volta espletata la progettazione, si procederà con le fasi successive, da sottoporre ai procedimenti autorizzativi della Protezione civile regionale. Difficile fare una previsione dei tempi necessari, considerando la già lunga attesa subita dai Comuni per poter avviare l’iter. Sul territorio, e specialmente nelle zone vulnerate dagli eventi atmosferici degli ultimi quattro anni, sono stati previsti intanto interventi minimi di manutenzione ordinaria, a seguito delle numerose segnalazioni pervenute da parte dei cittadini. I lavori, finanziati con fondi comunali per un totale di 8.063,91 euro, riguardano le contrade Grazia, Pancaldo, Santa Maria, Serrolivo, Oristano, Femminamorta, San Giovanni, Margone, Rossellina, Sauci, Ficarazzi e la strada comunale Timpanara - Drò. Nello stesso finanziamento, rientrano anche gli interventi nelle vie Stefano Cattati, Giacomo Matteotti,  Aldo Moro.

(Katia Trifirò)

Cimitero, al via il piano di recupero

Cimitero monumentale, è stato programmato dall’assessore Angelo Letizia un piano organico di recupero del patrimonio storico della struttura, che consentirà di intervenire nelle aree più antiche e degradate, fronteggiando sia il problema della carenza di sepolture, sia l’incuria e l’abbandono, che compromettono il decoro e la salvaguardia della memoria. L’iter è stato avviato al termine di un censimento, cui è seguito il recupero di oltre duecento sepolture ormai senza eredi e la conseguente decadenza delle concessioni cimiteriali. 
Nella fase successiva, con una delibera di Giunta immediatamente esecutiva, sono stati individuati i criteri per l’assegnazione delle aree cimiteriali recuperate, ovvero dei posti doppi in profondità che, conti alla mano, potrebbero far rientrare nelle casse comunali più di 350mila euro. 
«Una parte di questi fondi – assicura Letizia – la destineremo al patrimonio storico del cimitero, una volta avviata la progettazione, compatibilmente con le limitazioni previste dal patto di stabilità». La delibera stabilisce tariffe più basse rispetto alle precedenti (da 2.300 a 1.850 euro), poiché pone a carico del nuovo concessionario una serie di spese e di adempimenti, come l’esumazione delle salme poste all’interno dell’area, l’acquisizione del parere sanitario, le opere murarie necessarie, l’acquisizione dell’autorizzazione edilizia a seguito del “nulla osta” della Soprintendenza. 
L’emergenza non riguarda soltanto la carenza di sepolture, come dicevamo, ma anche le condizioni di intere aree del cimitero, laddove si registrano crolli di elementi strutturali e decorativi che mettono a rischio l’incolumità dei visitatori, tra lapidi divelte e vegetazione selvatica cresciuta a dismisura. In vista della commemorazione dei defunti, intanto, sono state previste dall’assessore Letizia interventi di manutenzione ordinaria, relativi alla cura del verde e alla messa in sicurezza degli spazi, con un impegno spesa di circa 20mila euro.

(Katia Trifirò)  

sabato 3 ottobre 2015

Fermare l’inceneritore si può, basta volerlo…

Riceviamo e pubblichiamo. Nota del comitato "No inceneritore del Mela"

Fermare l’inceneritore si può, basta volerlo… vero sindaco Aliprandi?!




Non se l’aspettava nessuno, non ce l’aspettavamo neanche noi. Dobbiamo ammetterlo, anni di torpore e di accettazione supina di tutte le angherie perpetrate dai signori dell’industria pesante non facevano sperare che domenica 27 settembre la gente reagisse in massa per dire No al Mega Inceneritore che la multinazionale A2A vuole costruire ad Archi-San Filippo del Mela.

Eppure qualcosa è cambiato da quando un anno fa il rogo di migliaia di litri di nafta rese chiaro quanto le nostre vite fossero precarie, semplice carburante per fare i soldi dei petrolieri e ora, si vorrebbe, della lobby della spazzatura.

Oltre 3000 persone sono accorse in quel grigio tugurio che ormai è diventata Archi, avvolta com’è nella perenne puzza di uova marce, non altro che i gas e le emissioni provenienti dal polo industriale, così simili a mefitici peti di un essere mostruoso che defeca sulla dignità delle persone della valle. Sono venute perché non ce la fanno più. Sono venute perché reclamano a gran voce il desiderio, ancorché il diritto a vivere in un ambiente pulito, non puzzolente, libero dai veleni e dove non si debba scegliere tra servire i signori del petrolio e della spazzatura e la precarietà esistenziale. Sono venute ad affermare che esiste un’alternativa per la Valle, uno sviluppo pulito che distribuisca la ricchezza e non uccida i suoi figli.

C’erano anche molti sindaci quel giorno e alcuni deputati e senatori. Tutti sono saliti sul palco a dichiarare la loro contrarietà, a dire che sono in prima linea, al fianco delle donne e uomini che da sotto li guardavano. Le condizioni in cui versa la Valle del Mela, specchio incupito della sociatà contemporanea, ricordano gli effetti di una azione sistematica di devastazione e saccheggio cui hanno complicemente partecipato i rappresentanti politici nei decenni passati. Perciò a tutte le promesse fatte domenica scorsa non possiamo che rispondere: “vi giudicheremo dai fatti”.

Dal canto suo il Sindaco di San Filippo, il comune in cui ricaderebbe l’inceneritore, ha preferito disertare la manifestazione. I cittadini proprio non vuole guardarli in faccia. Qualche giorno dopo in un articolo dichiara di essere contrario alla riconversione della CTE di Archi a inceneritore. Sostiene, in maniera non esatta, di aver fatto quanto in suo potere per contrastare la riconversione, con l’approvazione della delibera del consiglio comunale di netta contrarietà all’incenerimento di rifiuti e combustibili derivati. Quell’atto rimane però un mero indirizzo, peraltro mai recepito dalla giunta. Di certo se Pasquale Aliprandi volesse vincere le diffidenze e dimostrare che è veramente contrario all’inceneritore potrebbe emettere una ordinanza, in qualità di massima autorità sanitaria sul territorio comunale, e interdire il trasporto del CSS e l’incenerimento di rifiuti e combustibili derivati, così come fu fatto nel 2013 a Civitavecchia, appunto con una ordinanza sindacale, che potrebbe essere corretta e adattata alle specificità del nostro comprensorio.

Il sindaco di San Filipp dice di voler indire un referendum per consultare la popolazione filippese. Di certo la scelta di utilizzare lo strumento di democrazia diretta per eccellenza raccoglie il nostro plauso. Chiarito però che si tratterebbe di un referendum consultivo e che dunque ai cittadini viene chiesto un semplice parere che può ovviamente essere disatteso, riteniamo una inaccettabile distorsione dello strumento stesso riservare il diritto a pronunciarsi solo ai filippesi. L’inquinamento, i veleni e il sottosviluppo che comporterebbe un mega-inceneritore non osservano i confini amministrativi del comune di San Filippo, ma li attraversano inesorabilmente almeno per un raggio di 30 km in linea d’area. Un referendum solo a San Filippo finirebbe inevitabilmente per distinguere cittadini di serie a, i filippesi, e altri di serie b, tutti gli altri 150 mila. Se referendm dev’essere che sia, ma in tutti i comuni del comprensorio, come fu nel 1989 quando in 22 comuni si disse no al carbone.

Il sindaco Aliprandi dichiara, poi, che non si farà dare la patente da ambientalista da un sacerdote, Padre Giuseppe Trifirò. Benchè gli sfugga che un simile “premio” assegnato da una persona come padre Peppe non potrebbe che dare lustro alla sua persona, data l’integerrimità e la costanza con cui chi lo premierebbe ha difeso le vittime dell’inquinamento, che sono in definitiva i veri deboli della Valle, sappia, il sindaco, che se continua così potrà scegliere tra il premio “Don Abbondio” e quello “Attila”. E ancora, questa ridicola personalizzazione del contrasto è una profonda mancanza di rispetto nei confronti dei 3000 di domenica. Non se n’è accorto il Sindaco che non è solo padre Peppe a dire no all’Inceneritore?

Intanto dal 18 settembre scorso stanno decorrendo i 60 giorni utili per presentare delle osservazioni all’interno della procedura autorizzativa del mega-inceneritore presso il ministero dell’ambiente. Data anche la difficoltà di organizzare un referendum in tempi così stretti, porgiamo alle amministrazioni locali e in particolare alla filippese, a produrre delle buone analisi che possano smontare le motivazioni della rapace A2A e songiurare l’ipotesi dell’inceneritore. È la produzione delle osservazioni, insieme all’ordinanza di interdizione di trasporto e utilizzo del CSS, l’unico atto concreto che possa rendere veritiere le dichiarazioni d’intenti di Pasquale Aliprandi e degli altri sindaci.

Sappiamo, come comitati, che abbiamo intrapreso una lotta lunga. Sappiamo che qualunque dovesse essere l’esito della procedura autorizzativa, continueremo ad opporci e a lottare contro l’inceneritore. Questa lotta è tanto importante che non è consentito perdersi d’animo per qualunque ostacolo o impedimento. È alla base della nostra stessa possibilità di sopravvivere in questo territorio, al netto di tutte le dichiarazioni per cui le emissioni sarebbero entro i limiti di legge. Anzi, ricordiamo, che anche l’amianto era legale fino a non molto tempo fa.

Questa è una lotta per la libertà e per la dignità. È una lotta per la vita, perciò la combatteremo fino a salvarci, fino alla vittoria. No all’inceneritore ne ora ne mai, ne qui ne altrove.

giovedì 1 ottobre 2015

Istituto Comprensivo Santa Lucia del Mela, ecco le novità



LA PROF.SSA DELFINA GUIDALDI NUOVO DIRIGENTE
Potenziamento dell’offerta formativa e riorganizzazione delle commissioni di lavoro, dei referenti di settore e degli organi collegiali, a partire dal Consiglio d’Istituto. Si inaugura così il nuovo corso del Comprensivo luciese, retto dalla Prof.ssa Delfina Guidaldi (nella foto) con un incarico temporaneo, in attesa cioè della nomina definitiva di un nuovo dirigente che, presumibilmente, arriverà entro la fine dell’anno scolastico. Sino a quel momento, la guida dell’Istituto, che comprende materna, elementare e media, sarà affidata alla Guidaldi, che dirige anche il “Guttuso” di Milazzo. 

LE NOVITA' DELL'OFFERTA FORMATIVA
Nonostante la fase di transizione, che segue alla lunga dirigenza della Prof.ssa Maria Trifiletti, si registrano già diverse novità, come l’aumento delle ore di insegnamento per le elementari, con maggiore spazio alla didattica dell’inglese e il tempo prolungato due giorni a settimana. «L’obiettivo – dichiara la Prof.ssa Guidaldi – è fare della scuola una comunità educante, con l’offerta di servizi più vicini alle esigenze della famiglia e l’apertura al territorio». Per questa ragione, la dirigente auspica anche per le medie l’apertura pomeridiana, puntando sia sull’informatica e le competenze artistiche e musicali, sia su progetti extracurriculari e attività che comprendano l’inclusione scolastica, la legalità, il diritto allo studio, i bisogni educativi speciali. «Investiremo su un potenziamento umanistico – afferma la dirigente – e sulla valorizzazione dell’educazione interculturale, data la presenza di diversi studenti stranieri».

STRUTTURE SCOLASTICHE, IL PROBLEMA DEGLI SPAZI INSUFFICIENTI
Tra le criticità, anche quest’anno, il problema cronico della carenza di spazi rispetto alle esigenze della popolazione scolastica, così che due classi delle elementari – una quarta e una quinta – sono state trasferite dalla sede del plesso “XXV Aprile” a quello di via Stefano Cattafi, che ospita le medie. Per questo edificio, al di là della manutenzione ordinaria, si registra la necessità di un adeguamento strutturale, per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la messa in sicurezza dei cornicioni: intervento per il quale il Comune attende lo sblocco di un finanziamento di 80 mila euro. Ferma, infine, la situazione della scuola di contrada Bruca, mai ultimata e già pesantemente vandalizzata: una grande incompiuta, oggetto anche di vicende giudiziarie, che richiederebbe interventi per oltre 200 mila euro per essere finalmente fruita dalla comunità.