Entra ufficialmente in vigore il Piano urbanistico del centro storico, la cui adozione è stata approvata all’unanimità dal civico consesso, che ha votato anche l’emendamento proposto dal consigliere di maggioranza Emanuele Impalà.
Lo strumento di variante urbanistica dota la comunità di un altro importante tassello, che, dopo il Piano regolatore adottato da alcuni mesi, interviene specificamente su un’area strategica per lo sviluppo del paese.
Lo strumento di variante urbanistica dota la comunità di un altro importante tassello, che, dopo il Piano regolatore adottato da alcuni mesi, interviene specificamente su un’area strategica per lo sviluppo del paese.
Il centro storico luciese, infatti, non è solo uno dei più estesi della provincia, con la sua superficie di 114.292 metri quadri, ma copre anche più della metà dell’intero nucleo abitativo luciese. Tuttavia, a causa di un progressivo spopolamento che, a partire dagli anni ’50, l’ha svuotato per tre quarti rispetto alla sua capacità residenziale, l’abbandono delle abitazioni e delle attività produttive è andato, talvolta, di pari passo con l’incedere del degrado e dello stato di incuria di intere aree.
A partire da queste premesse, il Piano urbanistico del centro storico, redatto dall’arch. Antonino Liga, si caratterizza come strumento di salvaguardia e valorizzazione, puntando innanzitutto a migliorare alcuni aspetti critici, come quelli che riguardano accessibilità e viabilità, per garantire migliori condizioni sia ai residenti che ai visitatori. Da questo punto di vista, sono stati individuati diversi spazi per i parcheggi, con due macro-aree nella zona situata sotto il complesso del convento dei Cappuccini e lungo la via S. Rocco. Sempre qui, e lungo la via Garibaldi, sono previsti allargamenti stradali, secondo quanto lo consenta la caratteristica fisionomia del centro storico, che il Piano intende tutelare da ogni “sventramento”.
Gli interventi su Palazzi storici e chiese, un vasto patrimonio artistico concentrato in larga misura in quest’area del paese – che può vantare un esteso quartiere arabo e i resti di un quartiere ebraico – sono sottoposti al parere preliminare della Sovrintendenza ai beni culturali mentre, sul piano delle strutture ricettive, è contemplata la trasformabilità degli edifici privati. Anche in questo senso l’obiettivo, come ha spiegato il progettista, è quello di incentivare un nuovo sviluppo per il centro storico, proprio a partire dal rilancio delle attività economiche e dalla rivitalizzazione del tessuto sociale.
A partire da queste premesse, il Piano urbanistico del centro storico, redatto dall’arch. Antonino Liga, si caratterizza come strumento di salvaguardia e valorizzazione, puntando innanzitutto a migliorare alcuni aspetti critici, come quelli che riguardano accessibilità e viabilità, per garantire migliori condizioni sia ai residenti che ai visitatori. Da questo punto di vista, sono stati individuati diversi spazi per i parcheggi, con due macro-aree nella zona situata sotto il complesso del convento dei Cappuccini e lungo la via S. Rocco. Sempre qui, e lungo la via Garibaldi, sono previsti allargamenti stradali, secondo quanto lo consenta la caratteristica fisionomia del centro storico, che il Piano intende tutelare da ogni “sventramento”.
Gli interventi su Palazzi storici e chiese, un vasto patrimonio artistico concentrato in larga misura in quest’area del paese – che può vantare un esteso quartiere arabo e i resti di un quartiere ebraico – sono sottoposti al parere preliminare della Sovrintendenza ai beni culturali mentre, sul piano delle strutture ricettive, è contemplata la trasformabilità degli edifici privati. Anche in questo senso l’obiettivo, come ha spiegato il progettista, è quello di incentivare un nuovo sviluppo per il centro storico, proprio a partire dal rilancio delle attività economiche e dalla rivitalizzazione del tessuto sociale.
Su questo aspetto si è concentrato l’intervento del capogruppo di maggioranza Libero Rappazzo, cultore di storia patria, che ha auspicato una maggiore attenzione ai tesori architettonici custoditi nel centro storico e alla prospettiva di incremento turistico che essi rappresentano.