lunedì 17 ottobre 2011

Insieme per il territorio: nasce il "Consorzio Valle del Mela"

Tutelare e valorizzare i prodotti tipici, le razze autoctone e il territorio, puntando ad incrementare la redditività del settore agricolo-pastorizio e a creare una rete di alta qualità tra produttori e consumatori. Nasce sotto i migliori auspici il “Consorzio Valle del Mela”, che ha già raccolto l’adesione di una ventina di aziende. Tra gli obiettivi più ambiziosi, quello di ottenere il riconoscimento di origine protetta per le eccellenze, come il celebre formaggio “Maiorchino”: «I produttori hanno capito che bisogna camminare insieme per avere un certo peso sia nella domanda che nell’offerta – afferma Giuseppe Bella, presidente del Consorzio –. Occorre investire sulle potenzialità di un circuito economico che riflette profondamente la cultura del territorio. I pastori sono i custodi della montagna, portatori di un patrimonio immenso che, purtroppo, le nuove generazioni non vogliono ereditare per le crescenti difficoltà del settore».
Di questi temi si è parlato nel corso del convegno di presentazione del Consorzio, organizzato dall’associazione scientifico-culturale “La Giara” con il patrocinio dell’amministrazione comunale, la presidenza della regione, l’assessorato regionale delle risorse agricole, la Provincia, l’associazione regionale allevatori, la facoltà di medicina veterinaria dell’università di Messina. Sull’importanza di consorziarsi per entrare nella grande distribuzione attraverso nuove forme di commercializzazione si è soffermata l’assessore provinciale Maria Rosaria Cusumano, mentre la dirigente regionale agli enti locali Daniela Bruno ha sostenuto la necessità di una collaborazione istituzionale per promuovere il territorio e le sue specificità.
I lavori, coordinati dal dott. Giuseppe Sturniolo, medico veterinario presidente onorario de “La Giara”, hanno messo in luce il peculiare patrimonio della flora e della fauna autoctone della valle del Mela, da valorizzare sul piano delle opportunità di sinergia tra filiere locali, turismo, arte e cultura. «Le produzioni zootecniche sono in fase evolutiva – ha spiegato il prof. Alessandro Zumbo, veterinario dell’ateneo messinese –, grazie all’attenzione di giovani imprenditori e alla rivalutazione delle razze autoctone, come il cavallo indigeno siciliano». In attesa del riconoscimento, anche la pecora nera diffusa sulle nostre montagne da tempi immemorabili, come rivelano i bandi settecenteschi dell’archivio storico comunale, letti da Nicola Amico in veste di “banditore pubblico”. A ripercorrerne l’origine, attraverso fonti letterarie e antropologiche, è stato Domenico Cirino, cultore di storia patria.
Tra gli interventi, quello del micologo dott. Nicola Amalfi, che ha offerto al Consorzio il proprio servizio di tutela e prevenzione, e quello del medico infettivologo Francesco Trifiletti, con un contributo sulle zoonosi e in particolare sulla “Febbre del Nilo”. Dopo i saluti finali del sindaco Campo, una degustazione di prodotti tipici a cura dei produttori.


Da sinistra: Sturniolo, Cusumano, Bella, Campo, Bruno, Zumbo, Amalfi
Foto di Domenico Abbriano