Impegni concreti oltre le parole, pieno riconoscimento della dignità dei lavoratori e vigilanza sul rispetto delle regole, affinché sia garantita la sicurezza sui luoghi di lavoro e si interrompa una strage silenziosa che miete migliaia di vittime: uomini e donne che escono ogni giorno per andare a lavoro e non fanno più ritorno a casa, oppure vi ritornano invalidi, mutilati, affetti da patologie professionali.
È questo il messaggio che viene fuori dalla “61ª giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro”, organizzata per la Provincia di Messina a Santa Lucia del Mela. Sull’onda emotiva delle morti di Barletta, al centro della manifestazione annuale dell’ANMIL (Associazione dei lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) un quadro sconfortante caratterizzato in Italia dall’ombra del lavoro nero e da un allarmante aumento di disoccupazione, precariato, incertezza economica. Ma anche dall’attacco al lavoro pubblico e dai tagli governativi alle risorse, che rischiano di tradursi in minori garanzie per la sicurezza penalizzando il lavoratore, anello debole della catena: «È inaccettabile che si debba morire a lavoro» ha detto il direttore provinciale dell’INAIL di Messina, dott. Vincenzo Ammadeo, ribadendo che, in uno stato sociale, la funzione di tutela dei lavoratori debba rimanere pubblica e che, in materia di sicurezza, il problema è riuscire a far rispettare le norme costituzionalmente definite e troppo spesso disattese.
Verificare che le imprese applichino le regole è la richiesta di Isabella Calì (CGIL), mentre sulla necessità di interventi reali a favore dei lavoratori si è concentrato Giuseppe Fusco (UNSA). Tra gli altri numerosi interventi, anche quelli degli assessori provinciali Lino Monea e Mario D’Agostino e del consigliere provinciale Franco Andaloro: «Bisogna investire sulla sicurezza, che ritorna allo Stato in termini di vite umane – ha detto Andaloro –, e bisogna avere il coraggio di additare le responsabilità».
Un appello finale alla diffusione della cultura della prevenzione ha concluso la giornata, con le parole del presidente provinciale ANMIL Carmelo Paci, il quale ha auspicato che i riflettori rimangano sempre accesi sul fenomeno delle morti e degli infortuni sul lavoro. «Per non dimenticare – ha annunciato Paci –, sarà costruito a Messina un Monumento ai Caduti sul lavoro, che salvi le vittime dal rischio dell’oblio e sia da stimolo ad investire in sicurezza».
È questo il messaggio che viene fuori dalla “61ª giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro”, organizzata per la Provincia di Messina a Santa Lucia del Mela. Sull’onda emotiva delle morti di Barletta, al centro della manifestazione annuale dell’ANMIL (Associazione dei lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) un quadro sconfortante caratterizzato in Italia dall’ombra del lavoro nero e da un allarmante aumento di disoccupazione, precariato, incertezza economica. Ma anche dall’attacco al lavoro pubblico e dai tagli governativi alle risorse, che rischiano di tradursi in minori garanzie per la sicurezza penalizzando il lavoratore, anello debole della catena: «È inaccettabile che si debba morire a lavoro» ha detto il direttore provinciale dell’INAIL di Messina, dott. Vincenzo Ammadeo, ribadendo che, in uno stato sociale, la funzione di tutela dei lavoratori debba rimanere pubblica e che, in materia di sicurezza, il problema è riuscire a far rispettare le norme costituzionalmente definite e troppo spesso disattese.
Verificare che le imprese applichino le regole è la richiesta di Isabella Calì (CGIL), mentre sulla necessità di interventi reali a favore dei lavoratori si è concentrato Giuseppe Fusco (UNSA). Tra gli altri numerosi interventi, anche quelli degli assessori provinciali Lino Monea e Mario D’Agostino e del consigliere provinciale Franco Andaloro: «Bisogna investire sulla sicurezza, che ritorna allo Stato in termini di vite umane – ha detto Andaloro –, e bisogna avere il coraggio di additare le responsabilità».
Un appello finale alla diffusione della cultura della prevenzione ha concluso la giornata, con le parole del presidente provinciale ANMIL Carmelo Paci, il quale ha auspicato che i riflettori rimangano sempre accesi sul fenomeno delle morti e degli infortuni sul lavoro. «Per non dimenticare – ha annunciato Paci –, sarà costruito a Messina un Monumento ai Caduti sul lavoro, che salvi le vittime dal rischio dell’oblio e sia da stimolo ad investire in sicurezza».
Celebrazione davanti al Monumento ai Caduti
Il Sindaco Nino Campo e il Presidente ANMIL Carmelo Paci
Alcuni momenti del dibattito in aula consiliare
Foto di Tony Lombardo