Grido d’allarme degli operatori economici della Valle del Mela, che denunciano un sistema al collasso in seguito agli eventi calamitosi della scorsa settimana. Bilancio catastrofico per tanti piccoli commercianti, artigiani, agricoltori e allevatori, letteralmente in ginocchio a causa dei danni materiali subiti. Alle perdite evidenti sin dai primissimi giorni, si aggiunge l’incertezza sulle eventuali risorse finanziarie che saranno destinate ai vari comparti, ma anche l’insofferenza per un carico fiscale di cui, a fronte dell’attuale situazione di crisi, si richiede il differimento o una momentanea sospensione.
A conti fatti, sono enormi le difficoltà da fronteggiare per rimettere in moto i meccanismi economici su cui si fonda l’occupazione nei comuni del Mela, interessati ovunque da esondazioni e ingenti movimenti franosi. Colpite pesantemente le sedi di moltissime attività produttive a San Filippo del Mela e Olivarella, dove si stanno raccogliendo le stime dei danni. Situazione ugualmente critica a Pace del Mela, che ha subito allagamenti di vaste aree, soprattutto nell’area industriale di Giammoro, dove si trova gran parte degli stabilimenti, costretti a fare i conti anche con le conseguenze sull’indotto.
Allarmanti i dati relativi a Santa Lucia del Mela, dove sono poco meno di cinquanta le piccole imprese artigianali e commerciali e le attività produttive legate all’agricoltura e all’allevamento pesantemente compromesse. Qui, in particolare, sono proprio i lavoratori del comparto agricolo e gli allevatori, ovvero i rappresentanti di un’economia altamente produttiva legata alle risorse del territorio, a registrare le conseguenze peggiori.
Per fare il quadro della situazione e fornire le prime risposte, è venuto in visita alle comunità colpite l’assessore regionale alle risorse agricole, dott. Elio D’Antrassi, che, nel comune luciese, ha incontrato gli allevatori e gli agricoltori del comprensorio, alla presenza del sindaco, geom. Nino Campo, dell’assessore alla Protezione Civile, geom. Angelo Letizia, dell’assessore provinciale all’Agricoltura, dott.ssa Maria Rosaria Cusumano. Presenti anche il sindaco di Monforte San Giorgio, Antonino Romanzo, Enzo Ioppolo del Comune di Sinagra, l’ing. Capo del Genio Civile di Messina, Gaetano Sciacca, numerosi tecnici provinciali e regionali.
«Bisogna partire dalle imprese che hanno subito danni economici e arrivare a stabilire delle misure idonee non solo a ripristinare la funzionalità aziendale, ma anche a rilanciare la redditività – ha detto l’assessore D’Antrassi –, attraverso tre passaggi: la mappatura delle imprese colpite, dossier aziendali che contengano un’idea di intervento, un progetto globale per il territorio».
Azioni che si concretizzeranno il 15 dicembre, giorno in cui è stata fissata a Barcellona, presso la sede dell’Ente Sviluppo Agricolo, l’istituzione di un tavolo tecnico che consenta di coordinare gli operatori, le amministrazioni locali, l’Esa, la Forestale e gli altri organi regionali per progettare il rilancio economico in un’ottica di sistema e, nel contempo, avviare una gestione permanente del territorio e delle acque.
L’attenzione al territorio, tramite una manutenzione ordinaria che salvaguardi le comunità da nuove catastrofi, è, non a caso, una delle richieste che sono venute dal pubblico, intervenuto numeroso per rivendicare le proprie esigenze. Su questo punto, l’esportazione del “modello Giampilieri” di messa in sicurezza è stata proposta dall’ing. Sciacca, cui hanno fatto eco le osservazioni dell’assessore Cusumano. «Un progetto di opere strutturali, condiviso con gli abitanti e non imposto dall’alto – ha spiegato Sciacca –, distinguendo tra il territorio destinato ai centri abitati, per salvaguardare i borghi esistenti, e le aree abbandonate da riqualificare, tramite l’affidamento alla Forestale».
Per quanto riguarda i contributi immediati, fondamentali per far ripartire la macchina dell’economia locale, agricoltori e allevatori hanno invocato l’opportunità che gli interventi siano erogati azienda per azienda, mirati ai singoli profili che, secondo i casi, necessitano di sostegno. Diffuso anche il bisogno di maggiore tutela dalle banche e dalle assicurazioni, con un alleggerimento dell’onere contributivo sino alla normalizzazione dello stato di emergenza.
A conti fatti, sono enormi le difficoltà da fronteggiare per rimettere in moto i meccanismi economici su cui si fonda l’occupazione nei comuni del Mela, interessati ovunque da esondazioni e ingenti movimenti franosi. Colpite pesantemente le sedi di moltissime attività produttive a San Filippo del Mela e Olivarella, dove si stanno raccogliendo le stime dei danni. Situazione ugualmente critica a Pace del Mela, che ha subito allagamenti di vaste aree, soprattutto nell’area industriale di Giammoro, dove si trova gran parte degli stabilimenti, costretti a fare i conti anche con le conseguenze sull’indotto.
Allarmanti i dati relativi a Santa Lucia del Mela, dove sono poco meno di cinquanta le piccole imprese artigianali e commerciali e le attività produttive legate all’agricoltura e all’allevamento pesantemente compromesse. Qui, in particolare, sono proprio i lavoratori del comparto agricolo e gli allevatori, ovvero i rappresentanti di un’economia altamente produttiva legata alle risorse del territorio, a registrare le conseguenze peggiori.
Per fare il quadro della situazione e fornire le prime risposte, è venuto in visita alle comunità colpite l’assessore regionale alle risorse agricole, dott. Elio D’Antrassi, che, nel comune luciese, ha incontrato gli allevatori e gli agricoltori del comprensorio, alla presenza del sindaco, geom. Nino Campo, dell’assessore alla Protezione Civile, geom. Angelo Letizia, dell’assessore provinciale all’Agricoltura, dott.ssa Maria Rosaria Cusumano. Presenti anche il sindaco di Monforte San Giorgio, Antonino Romanzo, Enzo Ioppolo del Comune di Sinagra, l’ing. Capo del Genio Civile di Messina, Gaetano Sciacca, numerosi tecnici provinciali e regionali.
«Bisogna partire dalle imprese che hanno subito danni economici e arrivare a stabilire delle misure idonee non solo a ripristinare la funzionalità aziendale, ma anche a rilanciare la redditività – ha detto l’assessore D’Antrassi –, attraverso tre passaggi: la mappatura delle imprese colpite, dossier aziendali che contengano un’idea di intervento, un progetto globale per il territorio».
Azioni che si concretizzeranno il 15 dicembre, giorno in cui è stata fissata a Barcellona, presso la sede dell’Ente Sviluppo Agricolo, l’istituzione di un tavolo tecnico che consenta di coordinare gli operatori, le amministrazioni locali, l’Esa, la Forestale e gli altri organi regionali per progettare il rilancio economico in un’ottica di sistema e, nel contempo, avviare una gestione permanente del territorio e delle acque.
L’attenzione al territorio, tramite una manutenzione ordinaria che salvaguardi le comunità da nuove catastrofi, è, non a caso, una delle richieste che sono venute dal pubblico, intervenuto numeroso per rivendicare le proprie esigenze. Su questo punto, l’esportazione del “modello Giampilieri” di messa in sicurezza è stata proposta dall’ing. Sciacca, cui hanno fatto eco le osservazioni dell’assessore Cusumano. «Un progetto di opere strutturali, condiviso con gli abitanti e non imposto dall’alto – ha spiegato Sciacca –, distinguendo tra il territorio destinato ai centri abitati, per salvaguardare i borghi esistenti, e le aree abbandonate da riqualificare, tramite l’affidamento alla Forestale».
Per quanto riguarda i contributi immediati, fondamentali per far ripartire la macchina dell’economia locale, agricoltori e allevatori hanno invocato l’opportunità che gli interventi siano erogati azienda per azienda, mirati ai singoli profili che, secondo i casi, necessitano di sostegno. Diffuso anche il bisogno di maggiore tutela dalle banche e dalle assicurazioni, con un alleggerimento dell’onere contributivo sino alla normalizzazione dello stato di emergenza.
(foto di Nicola Coco)