La consegna di quattro cuccioli alle famiglie adottive di Milano |
Katia Trifirò - Sono
i migliori amici dell’uomo, ma finiscono spesso per essere abbandonati, quando
non confinati in canili lager o, peggio, travolti sull’asfalto da auto in
corsa. Vittime talvolta di gesti crudeli e insensati come l’avvelenamento, si
aggirano spaventati in cerca di cibo, di una cuccia e, soprattutto, d’affetto.
Nasce per tentare di porre fine a questi casi di randagismo, e per offrire un
tetto ai cuccioli che lo hanno perduto, o non lo hanno mai avuto, l’iniziativa
di un gruppo di giovani luciesi che si sono riuniti nel gruppo facebook “I
codamici”.
Qui,
grazie alle risorse del social network, centinaia di utenti entrano in contatto
per salvare cani e gatti abbandonati, sollecitando le coscienze e le
istituzioni. Dalla rete, che funziona per le segnalazioni e lo scambio di
informazioni sui casi di intervento, l’azione dei volontari si traduce in
impegno concreto, come le collette per i vaccini e la sterilizzazione.
Promotrice
dell’iniziativa è Tiziana Parisi, appena rientrata da un viaggio a Milano, dove
ha consegnato in adozione quattro cagnolini ad altrettante famiglie. «Grazie
agli appelli su internet riusciamo a trovare molte persone pronte ad accogliere
i cuccioli in casa propria – spiega la giovane volontaria –, ma anche a
procurare coperte e croccantini per gli animali in attesa di una sistemazione
definitiva».
Se
il lieto fine è frequente, tuttavia, alcuni cuccioli sono protagonisti di
storie tristi: «Recentemente si è verificato un avvelenamento di massa nei
pressi di contrada Casalipari, con un solo gatto sopravvissuto» racconta
Tiziana Parisi. «A Natale, inoltre, lungo il torrente Mela sono stati trovati
cinque cuccioli accanto alla carcassa della madre morta, nell’indifferenza
generale». Ma i risultati ottenuti lasciano ben sperare: «Dall’anno scorso ad
oggi sono stati salvati una ventina di gatti e una quindicina di cani. Il vero
problema, però, è trovare un ricovero provvisorio per gli animali che aspettano
di essere adottati».
Per
questa ragione, i volontari hanno deciso di richiedere al Comune luciese un
locale in cui far alloggiare, temporaneamente, gli animali abbandonati. Non un
canile vero e proprio ma un punto in cui fornire loro un tetto momentaneo e le
prime cure: «Gli ultimi cani recuperati si trovano adesso in una abitazione
privata, ma questa è una fortunata eccezione, perché raramente la gente mette a
disposizione uno stallo provvisorio. È invece necessario uno spazio comunale dove
portare i cuccioli salvati dalla strada».
Oltre
a rappresentare un grande gesto d’amore verso gli amici a quattro zampe,
l’impegno dei volontari interviene direttamente contro un fenomeno in crescita
come quello del randagismo, che grava anche economicamente sulle casse
comunali. L’obiettivo principale rimane, però, quello di sensibilizzare l’opinione
pubblica, che, nonostante gli obblighi legislativi, e morali, in materia di
animali, rischia di rimanere indifferente e passiva.
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