giovedì 17 aprile 2014

IL VENERDI' SANTO NELLA TRADIZIONE LUCIESE

Alibrando Antonella: In tutto il mondo cristiano viene commemorata la Settimana Santa, in alcuni luoghi con processioni e in altri con vere e proprie rappresentazioni teatrali che ricordano l’ultimo tratto della vita terrena di Gesù.
A Santa Lucia nel XIX secolo vennero acquistate delle statue raffiguranti alcuni momenti della Passione di Cristo che da allora ogni anno nel pomeriggio del Venerdì Santo vengono portate in processione per le vie del paese.


Queste vengono accompagnate oltre che dai fedeli anche da bambini che simboleggiano gli ex-voto. Solitamente l’ex voto è una manifestazione pubblica per grazia ricevuta come ad esempio gli ex-voto di Santa Lucia (protettrice della vista) sono delle lunette raffiguranti occhi, in questo caso i bambini che sono delle anime pure vestite con i simboli della Passione simboleggiano una sorta di pietà popolare, un voler condividere la sofferenza di Gesù scegliendo la varetta raffigurante il momento della via Crucis a cui si sentono più vicini. Quella più commovente è senza dubbio l’urna di Gesù morto perché in quel caso i bambini sono vestiti da angioletti o di bianco e simboleggiano gli angeli che scendono sulla terra per prendere Gesù e riportarlo in paradiso.


Anticamente c’era l’usanza di portare a spalla ogni varetta e di usare per i decori invece dei fiori i “sapucchi” che sono semplicemente dei legumi messi a germogliare e poi decorati con fiorellini di campo colorati.


Queste decorazioni semplici oltre a rendere meno pesante il lavoro ai portatori rendevano le statue e le lanterne totalmente visibili, mentre in qualche anno è successo che gli apostoli dormienti del primo gruppo sono stati quasi completamente nascosti.
Oggi questi vengono usati per decorare gli altari delle parrocchie dal giovedì Santo fino alla Veglia pasquale.



  FOTO: Santo Arizzi