Tiziana Parisi- Qualcuno ha visto Arlecchino? E
Colombina?
Difficile, anzi, direi quasi impossibile ritrovare le vecchie
maschere, quelle della tradizione storica
carnevalesca per intenderci, ai giorni nostri. Eppure fino agli anni '80
del secolo scorso esse erano ancora più o meno presenti. Facevano capolino, ad
esempio, durante la festa che si svolgeva alla scuola elementare, di solito il
giovedì grasso, dove si permetteva ai bambini di recarsi in costume, oppure
quando ci si presentava insieme ai genitori alle feste da ballo organizzate in
casa di amici o conoscenti; le porte erano aperte a tutti, era sufficiente che
uno della comitiva si facesse riconoscere e garantisse per il gruppo. Non c'era
ancora l'incubo della famosa tassa da pagare sulla musica e le feste
proliferavano per i vicoli.
Ed ecco, quindi, i vari Pierrot, con la lacrima dipinta sulla
guancia, i molti Arlecchino, qualche
Pulcinella, gli innumerevoli Zorro, Cappuccetto Rosso, la Spagnola, la
Zingara...Ma, più di ogni altro, perché a portata di tutti, era il
travestimento improvvisato, realizzato cioè con quello che era facilmente
reperibile in casa, preferibilmente appartenente all'altro sesso; uomini
travestiti da donne e viceversa andavano per la maggiore.
Intanto le maestre facevano studiare ai propri alunni le
maschere tradizionali italiane:
Pulcinella (napoletano), Arlecchino (bergamasco), il Dott.
Balanzone (bolognese), Gianduia (piemontese), Pantalone (veneziano), Meneghino
(milanese), Peppe Nappa (siciliano), ecc..
Da qualche anno a questa parte, dopo un lungo periodo di astinenza da qualsiasi tipo di festeggiamento locale, che ci spingeva a recarci in altre città per seguire i famosi “carri”, è tornato a S.Lucia del Mela “U Catalettu”, nel tentativo di recuperare la tradizione luciese tramite il processo a “Cannaluari”, la sua condanna a morte, il funerale e il rogo finale, oltre all'innovazione introdotta dal Concorso “I lapi di Cannaluari”, senza tralasciare le degustazioni dei prodotti tipici carnevaleschi. Quanto alle maschere presenti, se ne possono trovare di diverse tipologie, ispirate ai temi più svariati, sia realistiche che fantastiche, del mondo animale, vegetale, tratte da film, cartoni, televisione, politica...
Insomma.. passato, presente e futuro vi aspettano nei giorni
7 e 9 febbraio a S.Lucia del Mela, per festeggiare insieme questo riscoperto
momento di ilarità, precedente il clima quaresimale che avrà inizio il giorno
successivo.
Al più presto il Blog del Mela, l'associazione organizzatrice
dell'evento, diffonderà il programma dettagliato della manifestazione. Nel
frattempo, sono ancora aperte le iscrizioni al Concorso delle lape, che tanto
successo hanno riscosso nelle edizioni precedenti e dove, ancor più che
vincere, è importante partecipare, aggregarsi, preparare tema e costumi,
socializzare, lavorare per un comune obiettivo, che è la buona riuscita di
questa grande festa per adulti e piccini.