Katia Trifirò - Culminano oggi le celebrazioni civili e religiose programmate per i festeggiamenti solenni in onore della Madonna della Neve, l’appuntamento più atteso nell’intero arco delle feste patronali luciesi.
Legata al culto mariano da una devozione profonda, la comunità si stringe oggi attorno al simulacro della Vergine, che sfilerà in una lunga processione per le vie cittadine. Il centro storico, attorno alla via Barone Patti, accoglierà il corteo con la tradizionale “Infiorata” artistica, inaugurata ieri e giunta alla sua decima edizione, che raffigura quest’anno il tema “Le feste patronali della Valle del Mela”. A seguire, il concerto della Banda Musicale “Randisi”, diretta dal M° D’Amico, nella nuova Piazza Milite Ignoto, e l'atteso spettacolo di fuochi d’artificio che accendono il monte Mankarru, su cui sorge il Castello arabo-svevo-aragonese illuminato a festa.
La storia ci insegna che la statua marmorea della Madonna della Neve, custodita oggi nel Santuario all’interno del Castello, fu commissionata dai notabili luciesi al celebre scultore Antonello Gagini nel 1526, perché venisse posta nella chiesa, ormai perduta, di Santa Maria delle Celle. La festa, come attestano le fonti documentali, iniziò a celebrarsi nell’agosto del 1530, accompagnata da un palio che durava ben cinque giorni. La venerazione per la Madonna della Neve crebbe particolarmente durante il governo pastorale di Mons. Antonio Franco – per il quale è in corso il processo di beatificazione –, tra il 1617 e il 1676, coinvolgendo non solo il popolo amministrato dalla diocesi luciese ma anche i territori circostanti.
I rituali religiosi di oggi sono stati preparati dalla Novena, a cura dei Missionari dello Spirito Santo, che si è tenuta al Santuario, con la partecipazione di numerosi fedeli. Il programma civile è stato predisposto dal Comitato Festeggiamenti.
Legata al culto mariano da una devozione profonda, la comunità si stringe oggi attorno al simulacro della Vergine, che sfilerà in una lunga processione per le vie cittadine. Il centro storico, attorno alla via Barone Patti, accoglierà il corteo con la tradizionale “Infiorata” artistica, inaugurata ieri e giunta alla sua decima edizione, che raffigura quest’anno il tema “Le feste patronali della Valle del Mela”. A seguire, il concerto della Banda Musicale “Randisi”, diretta dal M° D’Amico, nella nuova Piazza Milite Ignoto, e l'atteso spettacolo di fuochi d’artificio che accendono il monte Mankarru, su cui sorge il Castello arabo-svevo-aragonese illuminato a festa.
La storia ci insegna che la statua marmorea della Madonna della Neve, custodita oggi nel Santuario all’interno del Castello, fu commissionata dai notabili luciesi al celebre scultore Antonello Gagini nel 1526, perché venisse posta nella chiesa, ormai perduta, di Santa Maria delle Celle. La festa, come attestano le fonti documentali, iniziò a celebrarsi nell’agosto del 1530, accompagnata da un palio che durava ben cinque giorni. La venerazione per la Madonna della Neve crebbe particolarmente durante il governo pastorale di Mons. Antonio Franco – per il quale è in corso il processo di beatificazione –, tra il 1617 e il 1676, coinvolgendo non solo il popolo amministrato dalla diocesi luciese ma anche i territori circostanti.
I rituali religiosi di oggi sono stati preparati dalla Novena, a cura dei Missionari dello Spirito Santo, che si è tenuta al Santuario, con la partecipazione di numerosi fedeli. Il programma civile è stato predisposto dal Comitato Festeggiamenti.