martedì 9 settembre 2014

Juventus Club Doc, i tifosi dello "Scirea" incontrano Moggi




Ripartono le iniziative dello Juventus Club Doc “Scirea”, che non si è fermato neppure nella pausa estiva per programmare al meglio le attività dedicate ai soci e gli appuntamenti con le stelle bianconere di ieri e di oggi. Primo ospite della stagione Luciano Moggi, l’indimenticato direttore generale della Vecchia Signora, accolto da un vasto gruppo di tifosi provenienti da tutta la Sicilia e anche dalla Calabria. 
Già nel 2010 il club doc luciese, presieduto da Benedetto Merulla, aveva organizzato un incontro con Moggi per riflettere sugli aspetti meno noti di “calciopoli” e sull’attuale condizione del calcio italiano. Aspetti che sono stati di nuovo al centro di un intenso dibattito, durante il quale sono stati rievocati grandi protagonisti della storia juventina, da Umberto Agnelli a Gaetano Scirea, alla cui memoria il club è dedicato.
Fondato nel 1984, il sodalizio luciese è tra più numerosi e accreditati della Sicilia e rappresenta una realtà in costante crescita, caratterizzandosi sul territorio per la valorizzazione del calcio nella sua dimensione associativa. Tacconi e Storari, Brio e Padovano, Anastasi e, più recentemente, Birindelli, sono solo alcuni dei tanti che hanno già visitato lo “Scirea” per condividere con i soci esperienze e ricordi. «Neanche quest’anno mancheranno momenti aggregativi e ospiti d’eccezione», afferma Merulla, «premiando l’esempio positivo di giocatori legati ai colori della maglia, che sono rimasti nel cuore dei tifosi». 
Il club doc, che ha appena avviato la nuova campagna tesseramenti, riproporrà inoltre la quarta edizione del “Premio luciese bianconero doc”, un riconoscimento assegnato sinora a Buffon, Chiellini e Antonio Conte. In programma anche le consuete trasferte negli stadi italiani ed europei e la collaborazione con i giovani atleti del territorio, nell’ottica della promozione del calcio locale. 

martedì 2 settembre 2014

Beato Antonio Franco, il giorno della festa

Il corpo incorrotto del Beato Antonio Franco (26 settembre 1585 - 2 settembre 1626) nella Concattedrale luciese
Poveri infelici che, accusati ed incarcerati ingiustamente, si rivolgono fiduciosi alla sua clemenza; individui che si sentono gravati dell'inesorabile fisco oltre ogni limite di sopportazione e invocano una maggiore equità; detenuti che supplicano perché sia riveduta la loro posizione o che sia mitigata la loro pena o di disagiate condizioni di famiglia; uomini o donne condannati per il delitto di adulterio che, pentiti, promettono di riallacciare i vincoli familiari infranti e chiedono quindi di essere perdonati; famiglie che languono nella più squallida miseria e che si rivolgono per aiuto al cuore generoso del loro Pastore. Mons Franco ha tempo per tutto: esamina ogni singolo caso e decide in merito con grande carità e anche con giustizia ammirabile.
Tante fatiche apostoliche, affrontate per la salvezza delle anime del suo caro gregge luciese, tanti eroici estenuanti digiuni, fatti per impetrare grazie e favori celesti, ebbero la meglio su una fibra delicata e gracile quale quella del nostro santo Prelato che, tra l'altro, sin quasi dall'inizio del suo arrivo in Prelatura, ha sofferto per un oscuro e non meglio precisato male. Ma come tutti i Santi accettò anche lui la sofferenza con umile sottomissione e con piena uniformità alla volontà divina lasciando che di essa si servisse liberamente il suo Dio per purificare ed affinare la sua anima sempre più assetata di perfezione. Ma ai già lancinanti dolori che la malattia gli procurava, altre sofferenze spontanee si procacciava Mons. Franco; che, per espiazione dei tanti peccati commessi nel mondo e nella sua Prelatura in specie, non solo spessissimo digiunava totalmente, o se pranzava lo faceva a pane e acqua per ubbidienza ai medici che gli proibivano tante asperità. Portava inoltre strette ai fianchi, giorno e notte, due grosse catene di ferro, una delle quali irta di appuntiti aculei.
La ferale notizia della dipartita di Mons. Franco si sparse repentina tra il popolo luciese [...]. Una massa dolente, che aveva "perduto il padre, il consolatore degli afflitti, il sostegno dei poveri, il santo" (citazione da Padre Parisi), voleva vederlo per l'ultima volta e desiderava baciargli e stringergli quelle mani sì tanto benefiche. In un primo tempo i portinai e gli inservienti cercarono di arginare quella marea di afflitti, che si pigiava contro il portone serrato, lasciandone i battenti chiusi; poi, per evitare disordini, o, peggio ancora, incidenti e feriti, spalancarono le porte e ne permisero l'accesso. Fu, allora, un continuo fluire di gente mesta. Serrato poi il Palazzo e rivestita degli abiti pontificali, la venerata salma fu solennemente trasportata, al lume di mille e più candele, col dolente corteo del Capitolo dei Canonici, del Clero, dei Giurati della città, degli Ordini religiosi e delle Corporazioni cittadine, in Cattedrale, dove fu pubblicamente esposta per ben tre giorni e fu visitata e pianta da ogni ceto di gente d'ogni fascia d'età che da ogni angolo della città e della Prelatura, ininterrottamente, vi giunse.  

 Citazioni tratte dal volume di Mons. Raffaele Insana e Antonino Saya Barresi, "In salvaguardia delle loro mura un protettore sì degno" - Vita e opera apostolica del Servo di Dio Mons. Antonio Franco, Prelato Ordinario di Santa Lucia del Mela (Edizioni del Museo, 1997) 


Incendio vicino alle case, la Forestale doma il fuoco





Hanno temuto il peggio gli abitanti delle contrade Sola e Drò, aggredite ieri da un vasto incendio che si è sprigionato nel primo pomeriggio. Erano passate da poco le 13, quando nuvole di fumo irrespirabile hanno iniziato ad addensarsi attorno all'area che sovrasta il fiume Floripotema. 
Immediatamente è scattata l'allerta degli abitanti, che hanno ricevuto i primi, fondamentali soccorsi dal corpo Forestale. Due i focolai che, cresciuti a dismisura a causa delle intense raffiche di vento, sono arrivati a lambire le case. 
Oltre alla Forestale, sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di Milazzo e la Protezione civile di Santa Lucia e San Filippo del Mela. Uno spiegamento importante di mezzi e uomini, a lavoro per ore prima di riuscire a placare completamente il fuoco e mettere in salvo le abitazioni. 
La conta dei danni include la devastazione di campi e terreni, alberi e ulivi azzerati dal passaggio delle fiamme. Pare che già nei giorni scorsi ci siano stati dei tentativi di appiccare il fuoco nella zona, a partire dalla stessa proprietà privata che è stata maggiormente colpita dal fuoco. 
Il rogo di ieri rappresenta il primo vero incendio della stagione. Dopo le estati roventi degli scorsi anni, funestati da episodi incendiari che hanno causato gravi perdite al patrimonio naturalistico dei monti luciesi, i mesi appena trascorsi hanno fatto registrare una relativa calma. Il bilancio più pesante resta quello di agosto 2012, quando incendi di vastissime proporzioni hanno ripetutamente distrutto decine e decine di ettari in vari punti del paese, colpendo sia i terreni di montagna che i confini del centro urbano.  
I tentativi di sensibilizzare ed informare sul rischio incendi sono partiti dalla Protezione civile comunale, che, oltre ad organizzare la consueta campagna di formazione dei volontari, ha istituito anche quest’anno un presidio territoriale di avvistamento. Tra le misure preventive adottate, vanno annoverate inoltre le ordinanze sindacali che impongono di tenere puliti i confini dei terreni incolti, nei quali, spesso, il fuoco trova facilmente appiglio. Misure che cercano di arginare il fenomeno ma che, purtroppo, finiscono per non essere sufficienti. (Katia Trifirò)

lunedì 1 settembre 2014

Un anno da Beato. Antonio Franco, il "San Francesco" di Santa Lucia del Mela

15 Settembre 2013. Il corpo del Beato ritorna a Santa Lucia del Mela
 dopo il rito di Beatificazione nella Cattedrale di Messina, celebrato giorno 2.

Il Beato Antonio Franco, un pastore moderno.
Lottò contro le ingiustizie e gli usurai, a fianco dei poveri e dei perseguitati, contro il clero corrotto e i soprusi dei nobili e dei potenti, confortando i malati e facendosi ultimo tra gli ultimi. È invocato per la sua fama di santità e il suo corpo incorrotto è venerato da quasi quattro secoli nella Basilica Concattedrale dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela, che, il 2 settembre di un anno fa, ha reso ufficiale il titolo di Beato con cui i suoi devoti da sempre lo invocano. 
È questa la storia dell’abate e prelato Antonio Franco (Napoli, 26 settembre 1585 – Santa Lucia del Mela, 2 settembre 1626), pastore dell’antica Prelatura Nullius luciese, che, durante gli ultimi anni della sua breve e intensa vita, tra il 1617 e il 1626, rinunciò ai privilegi del suo ruolo e delle sue nobili origini, proprio come San Francesco d'Assisi, per dedicarsi ai bisognosi. 
Le fonti archivistiche e le biografie descrivono Mons. Franco con tutti i crismi di una “santità eccellente”, che, ancora prima del riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa, ne hanno fatto storicamente uno dei protettori della comunità luciese. Ne è prova il nome di battesimo Antonio Franco, diffuso sin dal lontano 1626 tra i fedeli e tramandato, di generazione in generazione, per quattro lunghi secoli sino ad oggi. 
Sappiamo che si sottoponeva a grandi penitenze e privazioni e sembra che non adoperò mai il letto, sdraiandosi sul pavimento con una piccola stuoia per materasso e una pietra per cuscino. Portava inoltre strette ai fianchi due grosse catene di ferro, una delle quali irta di aculei appuntiti. Di quelle due catene una esiste ancora, ed è racchiusa in una cassetta argentea protetta da vetri che viene portata, in segno di venerazione, per le case a guarigione degli infermi. 
Sull’esempio di Carlo Borromeo e ispirato dai principi del Concilio di Trento, fu anche un pastore “illuminato”: basti pensare alle azioni di riforma delle istituzioni ecclesiali e all’attenzione per le condizioni degli agricoltori siciliani, ribadita emanando vari decreti contro l’odiosa pratica dell’usura. 
Si occupa di evangelizzare ed educare il popolo e i sacerdoti e organizza frequenti visite pastorali alle chiese delle città e delle campagne, agli ospedali, alle comunità di religiosi. Vive poveramente per dedicarsi a chi non ha niente, operando con giustizia e carità nella cura delle anime e nell'azione di governo connessa al suo ruolo. Ed è per questo che, quando le campane della Cattedrale luciese, il 2 settembre 1626, rintoccano per annunciarne la morte, sono prima di tutto i poveri a riversarsi per le strade, a piangere e a chiedersi: «Chi si prenderà cura di noi?».

Il corpo incorrotto del Beato, mostrato dopo la ricognizione canonica

I miracoli del Beato. 
Tutta la santa vita dell’abate e prelato luciese è caratterizzata da segni di grazie sparse abbondantemente sul suo popolo, in aggiunta all’intensa attività di intervento sociale, in un contesto storico caratterizzato dalla concentrazione del potere politico nelle mani di nobili ed ecclesiastici, che lo gestivano senza tener conto delle condizioni di miseria della maggior parte della popolazione, sfruttata e oppressa. 
Annoverata in una lunga lista di fatti prodigiosi, vi è persino la testimonianza di resurrezione dei morti, tra gli atti funzionali alla Causa che ricordano guarigioni da ogni genere di male, esorcismi, interventi sulle calamità naturali. La salvezza da una tempesta in mare, ad esempio, è evocata ogni anno nel giro votivo offerto dal complesso bandistico luciese, i cui componenti nel 1917 scamparono ad un naufragio nelle Eolie. 
Altrettanto celebre il “miracolo dell’acqua” fatta sgorgare a San Filippo del Mela, dove esiste il nome di una via intitolata al Beato Antonio Franco. Parallelamente alle testimonianze d’archivio, esistono diverse ricerche dedicate a questa grande figura, tra cui un fondamentale studio di padre Giovanni Parisi del ’65, un volume di mons. Raffaele Insana e Antonino Saya Barresi del ’97, i preziosi scritti della famiglia Fulci. Il Beato Franco vi appare sempre con tutti i crismi di una santità di raro fervore, connessi alla sua alta statura umana, morale, spirituale, che lo rende uno dei Pastori più ragguardevoli e prestigiosi fra quanti si distinsero nei decenni successivi al Concilio di Trento. 

La cerimonia di Beatificazione del 2 Settembre 2013 a Messina,
presieduta dal cardinale Angelo Amato

La Causa di Beatificazione. 
Il processo di Beatificazione del Servo di Dio Mons. Antonio Franco  è stato tentato ripetutamente nel corso dei secoli, sin dalla sua morte, poiché la fama di santità che lo aveva accompagnato in vita ha continuato a rafforzarsi e ad espandersi nel tempo, come rivela la “Positio Historica” con la quale, su  basi storiche e documentali, viene ricostruita tutta la vicenda personale e spirituale del Beato. 
La conclusione del processo diocesano, il 23 maggio 1993, la promulgazione del decreto di riconoscimento delle “virtù eroiche”, il 14 gennaio 2011, il riconoscimento di un miracolo attribuito alla sua intercessione, il 20 dicembre 2012, hanno costituito momenti fondamentali e propedeutici alla celebrazione solenne del rito di Beatificazione, annunciato da Papa Francesco e presieduto dal reverendissimo cardinale Angelo Amato, il 2 settembre dello scorso anno, nella Basilica Cattedrale di Messina. 
Alla Causa hanno contribuito, attraverso i secoli, intere generazioni di devoti, studiosi, personaggi illustri, storici, uomini di chiesa. Un apposito comitato pro Beatificazione si è occupato, negli anni, di raccogliere le offerte economiche necessarie all’avanzamento della causa, quantificabili, secondo i dati diffusi, in oltre centomila euro. Non si dimentichi, oltre al sacrificio dei luciesi, che non hanno mai rinunciato alle donazioni, il contributo dei fedeli sparsi ovunque nel mondo.
Il corpo incorrotto del Beato Franco, che dal 16 maggio 2013 è stato oggetto della ricognizione canonica curata, dal punto di vista scientifico, dagli esperti internazionali di mummie umane Dario Piombino Mascali e Jens Klocke, è rimasto a Messina sino al 13 settembre, prima di rientrare definitivamente nella Concattedrale luciese. Qui è stato ricollocato nella posizione originale, ai piedi dell'altare del Crocifisso, restaurato per l'occasione, e non più nella cappella in cui era posto prima della ricognizione, dove è rimasta una lapide a ricordarne la permanenza.

La cerimonia che ha dato l'avvio alla ricognizione,
il 15 maggio 2013 in Cattedrale

I festeggiamenti. 
Oggi e domani, a distanza di un anno dalla cerimonia di Beatificazione che si è tenuta nella Cattedrale messinese, i fedeli ne celebrano la memoria con un programma civile, culturale e religioso a cura del comitato organizzativo e del vicario foraneo don Paolo Impalà. Domani, dopo il pellegrinaggio dei devoti dalla parrocchia Sacro Cuore alla Concattedrale, ci sarà alle 19 il solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo La Piana, che conclude il sacro triduo dedicato alla penitenza, ai malati e alle famiglie. Il programma ricreativo prevede stasera una serata musicale con la band luciese “Coppola nera” e il gruppo folk "Il Girasole", e, domani, il concerto sinfonico a cura della banda musicale Randisi, diretto dal maestro Giuseppe D’Amico. 

Il rito di Beatificazione, un anno fa nella Cattedrale messinese

La conoscenza della figura del Beato.

Il processo di Beatificazione, oltre all’Arcidiocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela, coinvolge l’Arcidiocesi di Napoli, che gli diede i natali, la Diocesi di Aversa, nella quale fu beneficiato, l’Arcidiocesi di Madrid, dove fu Cappellano reale, e infine la Diocesi di Roma, dove visse per un anno da chierico e da Prelato eletto. A queste città si rivolge l'attenzione dell'assessore ai Beni Culturali Rosario Torre, che ha prodotto un report sulla storia del Beato da diffondere nelle sedi interessate dalla sua presenza, con l'obiettivo di ottenere una maggiore conoscenza della sua  figura. Occorrerà inoltre programmare un'azione capillare nelle scuole luciesi e dell'Arcidiocesi, chiedere il sostegno della Curia e delle istituzioni locali, investire nella comunicazione affinché questa pagina di storia epocale non rimanga solo un polveroso ricordo ma possa diventare il fulcro di un rinnovato interesse, anche da parte degli studiosi, attorno alla figura del Beato, predisponendo itinerari di turismo religioso che passino dalla valorizzazione del patrimonio storico-artistico.

L'immagine che raffigura il Beato Antonio Franco (Napoli, 26 settembre 1585 – Santa Lucia del Mela, 2 settembre 1626)



Le nuove pubblicazioni sul Beato.

2013
Nino Fazio 
Il Beato Mons. Antonio Franco. 
"Come ramoscello di basilico, fresco, verde e profumato"

Una biografia semplice e agile per far conoscere la vicenda umana, storica e spirituale del Beato. Nasce dallo studio del materiale documentario precedente e chiarisce alcuni nodi della santità del Beato riletti secondo i parametri di noi uomini contemporanei, per far comprendere l'attualità del suo messaggio. 
Il libro è stato presentato dall'autore ieri sera nella Concattedrale luciese.


2014 
Dario Piombino Mascali e Jens Klocke 
"La Ricognizione Canonica e il Trattamento Conservativo 
del Beato Antonio Franco (1585-1626)"

Si tratta di una memoria destinata anche alle generazioni future per documentare, tramite le descrizioni e un ricco apparato fotografico, la storia del corpo santo del Beato e il suo recupero. Il volume illustra dettagliatamente il lungo e complesso lavoro di ricognizione del corpo di Mons. Franco, dal restauro alla vestizione, sino all’attuale ricollocazione all’interno della Concattedrale e alle caratteristiche del trattamento conservativo. 
Il libro è stato presentato il 20 agosto nella Concattedrale luciese. 

(Katia Trifirò)

venerdì 29 agosto 2014

VOTA IL “CARNEVALE STORICO LUCIESE” PREMIO ITALIVE 2014

Il Carnevale Storico Luciese “u Catalettu”, promosso e riscoperto dall’Associazione Turistico Culturale “Blog del Mela, è stato censito (nella categoria “Eventi Folkloristici e Rievocazioni storiche”) e ammesso alle votazioni per il Premio Italive 2014 (www.italive.it).

ITALIVE.it informa gli automobilisti, viaggiatori e turisti su quello che accade nel territorio che attraversano, proponendo un calendario aggiornato dei migliori eventi organizzati e segnalando ciò che si produce nel territorio, mediante una selezione di prodotti eccellenti e di offerte enogastronomiche.


Garanti (no profit) dell’iniziativa sono:

COLDIRETTI ha il ruolo di garantire l’eccellenza dei prodotti e la loro “naturalità”, unitamente alla promozione dell’agriturismo e della sua enogastronomia, della cultura del mondo rurale.










CODACONS svolge il suo ruolo istituzionale di vigilanza e controllo, oltre che di assistenza, per il più efficace successo dell’iniziativa; garantisce la trasparenza e la correttezza delle valutazioni raccolte dagli utenti.





Il vincitore del Premio, nelle varie categorie, sarà premiato a Roma nel mese di dicembre di quest’anno.


Votate il Carnevale storico luciese al link seguente: http://www.italive.it/evento/6756/u-catalettu

giovedì 28 agosto 2014

Ecopunto e differenziata, ecco le novità

Anche il Comune luciese usufruirà dell’Ecopunto, il servizio dedicato alla raccolta differenziata che consente ai cittadini di barattare gli oggetti destinati alla pattumiera con beni alimentari locali e altri generi di prima necessità. L’iniziativa, proposta dall’assessore all’ambiente, all’igiene urbana e alla raccolta differenziata Rosario Torre, si pone l’obiettivo di incentivare la pratica della differenziata, anche tramite un sistema di raccolta porta a porta, la cui attivazione è in programma entro i prossimi mesi. Per sensibilizzare allo smaltimento responsabile di carta, alluminio, plastica, vetro, tessuti, rifiuti elettrici e altri materiali, si metteranno a punto delle agevolazioni economiche, con sconti per gli utenti del servizio, in base al tipo e alla quantità di rifiuti conferiti. L’Ecopunto nasce da una convenzione stipulata con la società cooperativa “LiberAmbiente” di Barcellona Pozzo di Gotto, selezionata per l’espletamento del servizio, sul modello di quello avviato nella città del Longano. I locali comunali di contrada Bellone verranno messi gratuitamente a disposizione della cooperativa, che ne curerà l’utilizzo e la gestione per i 5 anni previsti dalla convenzione, con possibilità di rinnovo del contratto.  «L’auspicio è che quest’iniziativa, insieme alla raccolta differenziata porta a porta, possa rappresentare un piccolo passo per un maggior rispetto dell'ambiente e una migliore consapevolezza verso questo tipo di risorsa, che sinora abbiamo gestito non in maniera ottimale», dichiara Torre. Sulla tassa rifiuti, la cosiddetta “tari”, i consiglieri comunali sono chiamati ad esprimersi nella seduta convocata per oggi pomeriggio, che ha tra i punti all’ordine del giorno la determinazione delle tariffe relative e l’approvazione del piano finanziario per la gestione dei rifiuti urbani, nel cui ambito potranno essere attivate le agevolazioni per gli utenti più “virtuosi”. (Katia Trifirò)

Asilo nido comunale, al via la riqualificazione

L'edificio che sarà completamente ristrutturato
Manutenzione straordinaria, riqualificazione energetica e adeguamento impianti tecnologici, per un importo che supera i 570 mila euro. Prenderanno il via entro l’anno i lavori che trasformeranno completamente l’asilo nido comunale, finanziati nell’ambito di un programma regionale straordinario finalizzato all’implementazione del servizio. È questa la novità più rilevante del nuovo anno scolastico che sta per iniziare, durante il quale, tuttavia, la struttura rimarrà chiusa, come annunciato dall’assessore ai servizi manutentivi Angelo Letizia e dall’assessore alla pubblica istruzione Elisabetta Lombardo. 
L’intervento prevede infatti una ristrutturazione totale dell’edificio, che dovrebbe essere riconsegnato alla comunità entro luglio 2015. Sino a quella data, il personale in servizio presso l’asilo nido, verrà destinato ad altre mansioni, che verranno stabilite in base alle necessità dell’ente e alle diverse qualifiche. Il bisogno di adeguarsi riguarderà anche le famiglie con figli piccoli che, in attesa della riapertura dell’asilo, la cui capienza verrà ampliata a 30 unità, dovranno rivolgersi ai privati presenti sul territorio, alle strutture comunali del comprensorio o trovare soluzioni alternative. I lavori, secondo quanto illustrato dall’assessore Letizia nel corso di un incontro pubblico, riguarderanno sia l’esterno che l’interno dell’edificio, con ridistribuzione e ampliamento degli spazi, nuovi arredi, impianti e aree verdi, come risulta dal progetto esecutivo firmato dall’ingegnere Saverio Italiano. 
L'ingresso dell'asilo nido comunale
Oltre alle somme assegnate al progetto tecnico – poco più di 390 mila euro –, che si uniscono al cofinanziamento di 36 mila euro spettante al Comune, dall’assessorato regionale alla famiglia e alle politiche sociali giungerà il contributo di 60 mila euro annui, destinato alle spese per i primi tre anni di gestione. Il progetto, presentato già nel 2008, è caratterizzato cioè da un piano di servizi integrativi, che riguardano, ad esempio, l’apertura pomeridiana e nuove risorse umane, attività educative e laboratoriali anche per bambini più grandi e incontri dedicati alle famiglie: «L’idea è quella di fare dell’asilo nido un punto di riferimento per il territorio, rilanciandone le funzioni come una sorta di centro per l’infanzia», spiega l’assessore Lombardo. 
Stanno intanto per partire i lavori di manutenzione ordinaria negli altri edifici che accolgono la popolazione scolastica luciese, dopo un sopralluogo che ha evidenziato le criticità. In programma l’arrivo di nuovi banchi per il plesso “XXV Aprile”, che ospita la materna e le elementari, e l’ampliamento dell’area mensa, nelle due aule rimaste vuote dopo il trasferimento delle classi quinte nei locali della scuola media “Pasquale Galluppi”. Tra i problemi che affliggono gli alunni e le loro famiglie, creando disagio anche agli insegnanti, c’è, infatti, l’annosa questione del sovraffollamento, “risolta” sin dall’anno scorso con lo scorporamento delle quinte dal plesso delle elementari. Sul piano dell’edilizia scolastica, che ha perso negli anni numerose strutture, distribuite in vari punti del paese e progressivamente chiuse o inagibili, si registra ancora il nulla di fatto con l’incompiuta di contrada Bruca: una scuola ultimata, ma mai consegnata e pesantemente vandalizzata, che rappresenta un vero e proprio scempio nel settore dei lavori pubblici, privando inoltre gli studenti di uno spazio importante. (Katia Trifirò)
La struttura di contrada Bruca, mai consegnata alla comunità

sabato 2 agosto 2014

PROGRAMMA “NOTTE DELLA CULTURA” SANTA LUCIA DEL MELA, 4 AGOSTO 2014

AULA CONSILIARE:
Bipersonale di pittura a cura di Antonio Giunta e Maria Teresa Giunta (ore 17,00 - 23,00)

[1] PIAZZA BEATO ANTONIO FRANCO:
Esposizione Artigiani & Artisti
Esposizione a cura del Team “Archigiani”
Stand informativo a cura dell’Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) - Sez. di Milazzo
“Sound Karate” a cura dell’A.S.D. “Bushido Karate” di Pace del Mela – ore 21,30

[2] PIAZZA DUOMO:
Degustazione di salumi, formaggi e vino (Consorzio Valle del Mela)
Concerto della Brass Band “Michele Randisi” – ore 22,00
“Dal Mela al Tamigi. Versi per continuare a vivere” - Lettura di poesie a cura di Giuseppe Raffa con musiche del Maestro Salvatore Daniele Pidone – ore 23,00
Mostra di poesie a cura del “Poeta nel vento”, Mario Salvadore

[3] PALAZZO VESCOVILE:
Raccolta firme per il VII Censimento “I Luoghi del Cuore” del FAI
Promozione del progetto “Adotta un Monumento”
Promozione del Concorso “Italive 2014” (Vota “u Catalettu”)
Mostra articoli del giornalista Matteo Lipari (per gentile concessione della famiglia Lipari)
Mostra fotografica a cura di Franco Trifirò e Marilena Manna
Punto informativo dell'Associazione Italiana Donatori Sangue a cura dell'AVIS Comunale di Milazzo

[4] CATTEDRALE:
Visita guidata alla scoperta dei Tesori e delle Opere d’arte


[5] VILLA CALDERONIO (ex Ristorante “Villa Rosa”):
“Sfumature musicali” - performance di arte e musica a cura di Lucia Arizzi & Santo Arizzi – ore 21,30

[6] CHIESA, CONVENTO E CRIPTA DEI CAPPUCCINI:
Visita guidata nella cripta a cura dell’Oratorio della Gioia “Madre Teresa di Calcutta”
Installazione a cura dell’Ass. “Mediterranèo”
Mostra fotografica a cura di Cristina La Spada

[7] VIA SEMINARIO – VIA BARONE PATTI: 
XIII Infiorata “Madonna della Neve”

[8] LARGO BARONE PATTI:
Esibizione musica popolare a cura di Antonio Merulla & Giovanni Lipari – ore 22,00

[9] VIA SAN SEBASTIANO (corte interna Palazzo Famiglia Gitto):
“Suoni di … versi” - Lettura di poesie a cura di Mariella Bellinvia con musiche di Chiara Salvo e Miriam Scattareggia – ore 22,30

[10] CHIESA SAN NICOLA:
Esibizione musica sacra del gruppo “S2” – ore 21,30
Esibizione folk del gruppo “La Coppola Nera” – ore 22,45

[11] VIA CASTELLO – VIA SEMINARIO:
Percorsi d’arte “Tra Luci e Ombre” a cura della scenografa Valeria Italiano
Estemporanea di Pittura a cura di Carmen Curcuruto e Loredana Aimi

[12] CASTELLO:
Degustazione di maiorchino e miele (Consorzio Valle del Mela)
Conferenza “La bellezza del gusto. Antichi sapori e nuovo benessere alimentare” 
(a cura di Sebina Rizzo e Rosalba Ragno - Ass. “Joy Food”, Francesco Salvadore e Nino Impalà) – ore 20,30
Conferenza “Alla ricerca della bellezza perduta” a cura del Prof. On. Giuseppe Campione – ore 21,30
Mostra “Disegna la tua Città” (Sala Conferenze)
I figuranti del Corteo Storico “Alla corte di Federico” (Ass. “Antiche Torri”)
“Nati per Leggere” (a cura dell’Assessore Elisabetta Lombardo) – ore 22,00
Spazio Libri (Libreria Gutenberg) e animazioni a cura dell’Ass. “Ossidiferro” – ore 22,00
Concerto della band messinese “La Stanza della Nonna” – ore 22,30
Aprirà la serata la cantante “Elise” (Elisa Salvo) – ore 22,00
Premiazioni: Concorso “Disegna la tua Città” 2014; Concorso “Un balcone fiorito” 2014;
Società Sportiva Pro Mende calcio in Promozione.

VISITE GUIDATE GRATUITE AI MONUMENTI
(partenza dal Castello):
Ore 20,30
Ore 21,15
Ore 22,45

SERVIZIO NAVETTA:
Percorso n. 1 “Largo ex Macello - Via Mons. Tonetti (Cappuccini)” [A]
Percorso n. 2 “Largo ex Macello - Castello” [B]