giovedì 2 agosto 2012

Infiorata 5 agosto, fervono i preparativi per la decima edizione

Tra arte e devozione
SANTO ARIZZI
Scorcio dell'Infiorata in via Barone Patti
Si avvicina anche quest’anno l’appuntamento con l’infiorata in onore della Madonna della Neve, evento che si tiene annualmente in occasione della festa a lei dedicata, nel centro storico di Santa Lucia del Mela.

I lavori per la realizzazione del lungo tappeto infiorato inizieranno a partire dalla mattina del 3 agosto e saranno già completati per la serata successiva, ovvero per la vigilia della festa, tradizionalmente celebrata “A Ghiazza”, cioè in Piazza Duomo.

Come lo scorso anno, per il 4 agosto è previsto l’intrattenimento musicale della Brass Band in Piazza Duomo e la visita del percorso infiorato nelle strade adiacenti.

Il momento più intenso è ovviamente il passaggio della processione lungo il tappeto infiorato, previsto dopo le 18:00 del 5 agosto; suggestiva la neve artificiale, gettata  in tale occasione dagli abitanti nelle strade interessate, sul simulacro della Madonna.

La manifestazione, nasce per iniziativa della signora Francesca Isgrò, che per devozione alla Madonna della Neve, nel 2002, realizza di fronte alla propria abitazione, in Piazza Barone Patti, un tappeto infiorato a forma di cuore, costituito da 70 garofani rossi.

Di anno in anno, l’idea viene apprezzata dai vicini e si incominciano a coinvolgere anche le strade limitrofe; si integrano pertanto anche alcuni tratti della Via Seminario e tutta la Via Barone Patti.

A partire dal 2007 si ha l’introduzione della neve artificiale, gettata dai balconi dai devoti residenti nelle strade interessate dal percorso infiorato.

Nel 2010, si aggiunge anche la Via San Sebastiano, considerata, per la sua posizione, la parte più scenografica di tutto il percorso infiorato.

La manifestazione, giunta ormai alla sua X edizione, quest’anno avrà come tema “Le feste Patronali della Valle del Mela”, con immagini sacre raffiguranti i simulacri delle più belle feste del comprensorio luciese: dal S. Nicola di Gualtieri Sicaminò al Cristo Lungo di Castroreale, dal Santo Stefano di Milazzo al San Sebastiano di Barcellona P.G., dalla Madonna del Carmelo di San Filippo del Mela alla Madonna del Tindari, e via di seguito.

L’idea di ispirarsi ad un tema era già stata affrontata lo scorso anno, quando furono realizzati dei riquadri ispirandosi alle “Feste religiose nella tradizione Luciese” , con immagini sacre raffiguranti i simulacri delle molteplici feste che si celebrano annualmente: come Sant’Antonio Abate, San Biagio, San Giuseppe, Santa Lucia, San Francesco, Madonna della Neve.

Grazie all’impegno del piccolo gruppo di organizzatori dell’infiorata, è stato possibile sfruttare alcuni tratti del centro storico, ormai considerati da tempo marginali, rendendoli pertanto luoghi riqualificati e centri di interesse folcloristico-culturale.

L’iniziativa, ha permesso agli stessi organizzatori coinvolti nella manifestazione, di scoprire un rinnovato senso di unione ed un interesse comune nel rendere sempre più vivo il quartiere, arricchendolo di anno in anno.


Le origini della Festa della Madonna della Neve
ANTONELLA ALIBRANDO


La statua di Gagini,
custodita nel Santuario della Madonna della Neve 
LA STORIA La devozione alla Vergine sotto il titolo “della neve” si riallaccia alla leggenda della costruzione della Basilica di S. Maria Maggiore a Roma, che narra che la Madonna apparse contemporaneamente in sogno nella notte del 5 agosto 352 a papa Liberio e ad un ricco patrizio, esortandoli a costruire una chiesetta nel punto esatto dove il mattino successivo avrebbero trovato la terra coperta di neve. Il mattino del 6 agosto scoprirono che una miracolosa nevicata aveva coperto la terra sul colle Esquilino, per questo edificarono il santuario che venne chiamato appunto “Sancta Maria ad Nives”.

IN PAESE Per ravvivare la devozione a questo appellativo mariano nel 1526 un gruppo di nobili luciesi si recò a Palermo, nella bottega di Antonello Gagini per commissionargli una statua in marmo della Madonna della neve col bambino che avesse sul  piedistallo scolpita in bassorilievo la leggenda della nevicata sull’Esquilino. L’opera fu consegnata nel 1529 e la festa cominciò a celebrarsi l’anno successivo, infatti esiste un documento del 1530 che riporta: “fari curriri lo palio e fari festa per jorni cincu, cioè jorni dui innanti et dui poi con fiera e corsa di palio”, a testimonianza del palio degli asinelli che veniva fatto nella piazza centrale del paese in occasione della ricorrenza. Ancor’oggi i festeggiamenti partono 2 giorni prima del 5 agosto, e riprendono la domenica successiva con la breve processione che accompagna il simulacro della Vergine dalla Cattedrale al Santuario.

Particolare del simulacro marmoreo