Tra arte e devozione
SANTO ARIZZI
Si avvicina anche quest’anno
l’appuntamento con l’infiorata in onore della Madonna della Neve, evento che si
tiene annualmente in occasione della festa a lei dedicata, nel centro storico
di Santa Lucia del Mela.
I lavori per la realizzazione del
lungo tappeto infiorato inizieranno a partire dalla mattina del 3
agosto e saranno già completati per la serata successiva, ovvero per la vigilia
della festa, tradizionalmente celebrata “A Ghiazza”, cioè in Piazza
Duomo.
Come lo scorso anno, per il 4
agosto è previsto l’intrattenimento musicale della Brass Band in Piazza Duomo e
la visita del percorso infiorato nelle strade adiacenti.
Il momento più intenso è
ovviamente il passaggio della processione lungo il tappeto infiorato, previsto
dopo le 18:00 del 5 agosto; suggestiva la neve artificiale, gettata in tale occasione dagli abitanti nelle strade
interessate, sul simulacro della Madonna.
La manifestazione, nasce per iniziativa della signora Francesca Isgrò, che per devozione alla Madonna della Neve, nel 2002, realizza di fronte alla propria abitazione, in Piazza Barone Patti, un tappeto infiorato a forma di cuore, costituito da 70 garofani rossi.
Di anno in anno, l’idea viene apprezzata dai
vicini e si incominciano a coinvolgere anche le strade limitrofe; si integrano
pertanto anche alcuni tratti della Via Seminario e tutta la Via Barone Patti.
A partire dal 2007 si ha
l’introduzione della neve artificiale, gettata dai balconi dai devoti residenti
nelle strade interessate dal percorso infiorato.
Nel 2010, si aggiunge anche la Via
San Sebastiano, considerata, per la sua posizione, la parte più scenografica di
tutto il percorso infiorato.
La manifestazione, giunta ormai alla sua X edizione, quest’anno avrà come tema “Le feste Patronali della Valle del Mela”, con immagini sacre raffiguranti i simulacri delle più belle feste del comprensorio luciese: dal S. Nicola di Gualtieri Sicaminò al Cristo Lungo di Castroreale, dal Santo Stefano di Milazzo al San Sebastiano di Barcellona P.G., dalla Madonna del Carmelo di San Filippo del Mela alla Madonna del Tindari, e via di seguito.
L’idea di ispirarsi ad un tema
era già stata affrontata lo scorso anno, quando furono
realizzati dei riquadri ispirandosi alle “Feste religiose nella tradizione
Luciese” , con immagini sacre raffiguranti i simulacri delle molteplici feste
che si celebrano annualmente: come Sant’Antonio Abate, San Biagio, San Giuseppe,
Santa Lucia, San Francesco, Madonna della Neve.
Grazie all’impegno del piccolo gruppo di organizzatori dell’infiorata, è stato possibile sfruttare alcuni tratti del centro storico, ormai considerati da tempo marginali, rendendoli pertanto luoghi riqualificati e centri di interesse folcloristico-culturale.
L’iniziativa, ha permesso agli stessi organizzatori coinvolti nella manifestazione, di scoprire un rinnovato senso di unione ed un interesse comune nel rendere sempre più vivo il quartiere, arricchendolo di anno in anno.
Le origini della Festa della Madonna della Neve
ANTONELLA ALIBRANDO
La statua di Gagini, custodita nel Santuario della Madonna della Neve |
LA STORIA La devozione alla Vergine
sotto il titolo “della neve” si riallaccia alla leggenda della costruzione della
Basilica di S. Maria Maggiore a Roma, che narra che la Madonna apparse contemporaneamente
in sogno nella notte del 5 agosto 352 a papa Liberio e ad un ricco patrizio,
esortandoli a costruire una chiesetta nel punto esatto dove il mattino
successivo avrebbero trovato la terra coperta di neve. Il mattino del 6 agosto scoprirono
che una miracolosa nevicata aveva coperto la terra sul colle Esquilino, per
questo edificarono il santuario che venne chiamato appunto “Sancta Maria ad
Nives”.
IN PAESE Per ravvivare la devozione
a questo appellativo mariano nel 1526 un gruppo di nobili luciesi si recò a
Palermo, nella bottega di Antonello Gagini per commissionargli una statua in
marmo della Madonna della neve col bambino che avesse sul piedistallo scolpita in bassorilievo la
leggenda della nevicata sull’Esquilino. L’opera fu consegnata nel 1529 e la
festa cominciò a celebrarsi l’anno successivo, infatti esiste un documento del
1530 che riporta: “fari curriri lo palio e fari festa per jorni cincu, cioè jorni dui
innanti et dui poi con fiera e corsa di palio”, a testimonianza del
palio degli asinelli che veniva fatto nella piazza centrale del paese in
occasione della ricorrenza. Ancor’oggi i festeggiamenti partono 2 giorni prima
del 5 agosto, e riprendono la domenica successiva con la breve processione che
accompagna il simulacro della Vergine dalla Cattedrale al Santuario.
Particolare del simulacro marmoreo |