Il fumo visibile dalla montagna (Foto di Franco Trifirò) |
Katia Trifirò - Pesantissimo il bilancio della notte di fuoco,
la più grave sino a questo momento, dilagata ieri su vaste aree
del territorio luciese, letteralmente circondato dalle fiamme. Tre grossi incendi,
dalle prime ore della sera sino alle luci dell’alba, hanno devastato decine e
decine di ettari, ardendo senza sosta in diversi punti del paese. Ad essere
colpiti gravemente sia i terreni di montagna, dove le fiamme hanno lasciato uno
scenario spettrale di cenere e desolazione, che i confini del centro urbano,
con qualche famiglia costretta ad allontanarsi dalla propria abitazione.
In
preda al fuoco contrada Santa Maria, fino alla foce del torrente Brammicà, a
ridosso del quale tutto il vallone è stato interessato dall’incendio, che è via
via salito verso contrada Timpanara, dove ancora oggi, mattina e pomeriggio,
continuano a bruciare diversi focolai. Paura tra gli abitanti, che hanno
atteso per ore l’intervento dei Vigili del fuoco, allarmati dall’incendio che
ha lambito le case, facendo temere la necessità di uno sgombero. Ma anche
rabbia, tanta rabbia per i gesti inconsulti dei piromani che, da settimane, creano
allarme e disagio tra la popolazione luciese, così come sta avvenendo in queste
ore in tutta la Sicilia. In attesa dei soccorsi, i residenti hanno tentato in
tutti i modi di limitare i danni, sostenuti dai volontari di Protezione civile.
Senza
sosta il lavoro di canadair ed elicotteri, che hanno sorvolato a lungo il cielo
sopra Santa Lucia del Mela. Il corpo Forestale è intervenuto per domare l’incendio
sulle montagne che circondano il centro abitato, dove il fuoco si è propagato
nella zona Buscacani, tra Cerasiera e San Nicola, quartiere in cui esistono anche
gruppi di case. Fomentato dalle sterpaglie di terreni incolti, dalle temperature
elevate e dal vento caldo, l’incendio non ha risparmiato intere superfici,
lasciando grandi nuvole di cenere e fumo visibili anche da lontano.
Cenere sui terreni incendiati (Foto di Franco Trifirò) |
Cenere, rabbia e paura anche domenica notte, per l’incendio che, dal tardo pomeriggio, è avanzato in una vasta zona di contrada Averna, giungendo a minacciare alcune abitazioni. Nonostante l’intervento dei vigili del fuoco, che sono riusciti a domarlo, il fuoco ha continuato ad ardere per ore.
Interessati dall’incendio, i terreni di campagna sotto la collina di Fracà, a ridosso del fiume Floripotema. Le fiamme si sono propagate pericolosamente in tutte le direzioni, distruggendo la vegetazione spontanea e causando danni alle aree coltivate. Solo pochi metri hanno separato l’incendio dalle case sparse che sorgono in quest’area del paese, mettendo in allarme gli abitanti.
Gli episodi sono solo gli ultimi di una catena di fuoco che sta funestando il territorio, al quale tocca pagare le conseguenze di roghi esplosi giorno e notte, a dispetto della campagna di prevenzione e sensibilizzazione messa in atto dalla Protezione civile. Proprio i volontari del gruppo luciese, infatti, sono in prima linea nel tentativo di arginare l’allarme incendi, attraverso l’informazione alla popolazione e la predisposizione di strumenti specifici.
Effetti dell'incendio in montagna (Foto di Franco Trifirò) |
«L’avvistamento incendi è attivo quasi ogni giorno, dalle 11 alle 19 – spiega l’assessore alla Protezione civile, geom. Angelo Letizia –. Questo monitoraggio costante, organizzato dal Dipartimento regionale su tutto il territorio, ci consente di intervenire immediatamente, limitando i danni». Il servizio sarà attivo sino a settembre, quando, con la fine del caldo record di questi giorni, si auspica che il rischio incendi, divenuto una costante delle estati siciliane, vada placandosi.