Silvia Salemi in concerto in Piazza Milite Ignoto - Foto di Franco Trifirò - |
Katia
Trifirò - Avrebbe meritato più applausi l'esibizione della cantautrice siciliana, che non si è risparmiata in quasi due ore di intenso spettacolo, tra brani del suo repertorio e cover di successi internazionali.
Un album in uscita a settembre e lunghi anni
dedicati alla musica, dalla vittoria a Castrocaro sino alle collaborazioni artistiche degli ultimi anni. In mezzo, anche Sanremo, che l’ha
lanciata nel ’97 con il brano “A casa di Luca”, premiato dalla critica, e una pausa dalle scene per stare con la famiglia, sperimentando nel frattempo la
conduzione radiofonica.
Questa
è Silvia Salemi, taglio di capelli corto e voce grintosa, che ha portato nella nuova Piazza Milite Ignoto un mix trascinante di dolcezza ed energia. Lo stesso
che caratterizza i suoi brani noti e quelli inediti del nuovo disco, anticipato
dalla cover di “Amore disperato”, vecchio successo di Nada riproposto dall’artista
siciliana che, proprio in questi giorni, sta preparando una tournèe italiana ed
è a lavoro su nuovi progetti musicali.
Eppure, a mancare è stato il pubblico delle grandi occasioni, che, senza il richiamo mediatico collegato al protagonista della serata musicale, non ha affollato la Piazza, nonostante l'alto livello dell'esibizione della Salemi, penalizzata evidentemente dalla prolungata assenza dal piccolo schermo. Infine, foto di gruppo con i bambini delle prime file e omaggio floreale da parte del comitato festeggiamenti.
Prima del concerto, la cantante si è dedicata, come di consueto, al rito delle foto, degli autografi e delle interviste:
- Tu sei una cantautrice che viene dalla gavetta: cosa pensi dei tuoi colleghi che ottengono un successo immediato grazie ai talent-show?
Penso
che si adeguino ai tempi veloci di oggi, che impongono di dire e fare tutto
subito, senza la necessità di passare dalla gavetta. Ma il rischio è di sparire
con la stessa velocità con cui si è diventati famosi, solo chi ha veramente grinta
e talento riesce a resistere.
-
Qual
è il momento della tua carriera che ricordi con più emozione?
Sicuramente
gli esordi, quando ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica,
ma anche tutta la fase che ha preceduto la nascita della mia seconda figlia. Formare
una famiglia è stata una tappa importante, che ha segnato una svolta anche nel
mio modo di comporre musica, come tutte le emozioni che ti completano come
persona e come artista.
- Vivi fuori da molti anni. Che rapporto hai con la Sicilia e cosa significa per te essere siciliana?
Torno
tutte le volte che posso nella mia Palazzolo Acreide, dove ritrovo gli amici di
sempre e la mia vita di sempre. Essere siciliani è un modo di essere, non si
può spiegare a parole: sentiamo sempre la voglia di partire e scoprire nuovi
mondi, ma poi è quella stessa voglia che ci fa tornare indietro, un richiamo
irresistibile alla terra delle radici.
-
Che
consiglio daresti a un giovane che vuole intraprendere la carriera musicale?
È
sempre difficile dare consigli, non esiste un unico percorso, così come non c’è
una formula per il successo. Tranne quella di crederci sempre, anche quando tutto
il resto del mondo cerca di smontare i tuoi sogni!
Una lezione di professionalità, in definitiva, che le "nuove leve", citando la Salemi, farebbero bene ad apprendere. Nella prossima puntata, potrebbero esserci i Tinturia, attesi dopo il 10. Ma sul concerto del gruppo siciliano regna ancora il mistero. Che ci sia davvero questa sorpresa musicale in serbo per i luciesi? Tutto resta da scoprire...Non cambiate canale!