mercoledì 21 agosto 2013

Collezionismo santini: tra fede e folklore

ALIBRANDO ANTONELLA - L’idea di allestire una mini-mostra di immagini sacre durante “La Notte Della Cultura” è nata per fare vedere una forma di cultura tanto antica quanto popolare: il collezionismo di santini.
Molti di noi da piccoli collezionavamo le “figuredde” che ci davano in chiesa in particolari solennità, ed in passato i nostri nonni custodivano con molto rispetto queste immagini “a protezione” dei beni a loro più cari come ad esempio gli animali domestici.
Oggi tutto questo è mutato e il santino che è nato con lo scopo principale di diffondere il culto dei santi attraverso un immagine che favorisse la preghiera non viene più conservato nelle borse o fra i documenti ma rigorosamente catalogati in appositi raccoglitori, e scambiare santini è anche un ottimo modo per divulgare le immagini di  stupende opere d’arte custodite e venerate nelle nostre chiese.
Dato che la chiesa è dedicata all’Annunciazione di Nostro Signore l’argomento della mostra non poteva che essere quello, anche perché è uno di quelli che nel corso ha ispirato famosi artisti come Leonardo, Tiziano, Caravaggio, Antonello da Messina che hanno raffigurato questo momento biblico.
C’è una leggera discordanza fra i vangeli sinottici e quelli apocrifi, in questi ultimi viene descritto l’attimo dell’Annunciazione mentre Maria si reca al pozzo a prendere l’acqua, mentre nei sinottici di descrive l’annuncio mentre Maria è in casa che medita le Sacre Scritture.
Alcuni artisti hanno raffigurato solo la Vergine mentre altri hanno aggiunto anche l’angelo. In tutte però la Madonna è raffigurata nell’attimo in cui sorpresa dall’annuncio dell’angelo disse: “Eccomi la serva del Signore” (si capisce dalla mano che si tocca il petto). L’arcangelo Gabriele invece è sempre raffigurato con un giglio in una mano, simbolo di purezza e con l’altra mano tende verso l’alto a significare che il suo messaggio viene da Dio. Spesso c’è anche lo spirito santo sotto forma di colomba.

Alla mostra vedrete statue che raffigurano l’Annunciazione provenienti oltre che dalla nostra Sicilia, dalla Puglia, dalla Basilicata, dalla Lombardia e perfino dall’isola di Malta.