Appello del Comitato No Inceneritore del Mela
"Da Roma e Palermo suonano a morte le trombe dello sfruttamento, della devastazione e della sopraffazione. Renzi e Crocetta vorrebbero imporre all'isola e al territorio della Valle del Mela l'ennesimo tributo di vite umane e di futuro in nome del profitto di invasori venuti da fuori e delle loro stesse poltrone.
In un disegno che coinvolge tutti i territori d'Italia e dell'isola, lo smaltimento dei rifiuti vorrebbe essere trasformato nell'ennesima occasione di guadagni enormi e facili, attraverso la spartizione delle risorse pubbliche e sulla pelle delle donne e uomini che quotidianamente attraversano i territori. Un'isola, la Sicilia, che si vorrebbe ormai riserva di caccia per petrolieri e spazzaturai, nonché piattaforma militare da cui lanciare le guerre contemporanee utili solo a scatenare esodi biblici di disperati.
Il progetto di due mega inceneritori, voluti da giganti multinazionali (A2A, Hera, Enel e Ires) subito obbedite dai satrapi romani e sottoscritti dai luogotenenti di Palermo, incombe sulla Sicilia. Due enormi mostri che non risolverebbero l'emergenza rifiuti, anzi l'aggraverebbero, che priverebbero i cittadini di preziosi materiali da recuperare e che incenerirebbero innumerevoli di vite e di posti di lavoro. Altrove in Italia la gestione virtuosa dei rifiuti crea occupazione e sviluppo, come in provincia di Treviso, senza uccidere nessuno. Le potenzialità sono enormemente maggiori di quelli offerte dall'incenerimento e pretendiamo che vengano sfruttate!
Dopo la valanga di NO dei referendum comunali, giorno 13 marzo è necessario scendere in piazza di nuovo e rispedire l'inceneritore al mittente. Dobbiamo essere in migliaia e far arrivare forte il nostro NO alle poltrone romane e palermitane. Riempiamo le strade di Milazzo, perla sfregiata del tirreno e testimonianza di un modello di sviluppo distruttivo e sbagliato. L'inceneritore potrebbe essere la nostra pietra tombale...FERMIAMOLI!
Assieme ai movimenti fratelli che si oppongono alla costruzione delle trivelle, alla privatizzazione dell'acqua, alla costruzione del MUOS e alla trasformazione della Sicilia in un avamposto militare, vogliamo fare fronte comune per liberare la Sicilia dall'aggressione dei ricchi barbari in giacca e cravatta, buoni solo rubare le nostre ricchezze e a perpetuare la condizione di dipendenza e sfruttamento in cui da troppo tempo versa la nostra isola. Ogni anno migliaia di Siciliani lasciano la loro terra, ogni anno altri si ammalano a causa di industrie mefitiche e moltissimo languono sfruttati o disoccupati. E l'unica soluzione che ci viene proposta dalla politica è di perpetuare la distruzione del territorio e l'asservimento a poteri economici che desertificano in cambio di qualche briciola. Milazzo e la Valle del Mela sono un atroce esempio di questo sistema. È ora di dire basta!
Esigiamo bonifiche, non altro inquinamento! Vogliamo che la ricchezza del nostro territorio non venga distrutta, ma tutelata e distribuita a tutti! Vogliamo dimenticare l'industria pesante e puntare su attività rispettose delle caratteristiche geografiche, culturali e paesaggistiche dei territori! Lavorare senza distruggere e avvelenare è possibile!
Domenica 13 marzo sarà la giornata di tutte e tutti, delle figlie e dei figli, dei genitori, degli amici, delle persone che vogliono riappropriarsi di questo territorio e difendere la propria vita. Sarà la giornata dei progetti di sviluppo diversi, inclusivi per tutti, a partire dalla gestione di quei materiali, erroneamente definiti rifiuti, che in realtà sono ricchezza appartenente alla collettività, a tutti noi. Per questo il movimento NO Inceneritore chiama tutti i movimenti isolani le realtà associative che credono sia giunta l'ora di riappropriarsi dei territori e dei loro beni che sono di tutti. Fermiamo la devastazione per una Sicilia libera e prospera!"