L'uscita del piccolo simulacro dalla chiesa di San Nicola |
Un
inno alla cultura contadina e alla bellezza della montagna, in segno di rinascita
per un luogo che ormai non ha quasi più residenti e di speranza dopo il grave
incendio che un mese fa ha mandato in fumo ettari di terreno. Con questo
spirito di gioia si sono conclusi nella frazione montana di San Nicola i due
giorni di festa in onore della Madonna della Provvidenza, celebrata sin dai
primi anni ’60 con la realizzazione della piccola chiesa votiva a lei dedicata.
L’edificio, da dove è partita la processione del simulacro mariano portato a
spalla lungo un tappeto di fiori, si deve all’opera di un devoto, Salvatore
Alibrando, scampato miracolosamente alla guerra civile spagnola nel 1938, a
Saragozza. Il programma religioso è stato curato da don Paolo Impalà, mentre il
comitato festeggiamenti, con il supporto degli sponsor, ha organizzato gli
eventi ricreativi con giochi popolari, sagra e musica. Per ricordare l’origine
della festa, cresciuta con l’aiuto del defunto mons. Raffaele Insana, al tempo
rettore del seminario luciese, la famiglia di Alibrando e gli altri volontari
che ne mantengono viva la tradizione hanno proiettato un video commemorativo e rievocato
il simbolo del grano e del pane benedetto. La Madonna della Provvidenza viene
celebrata ogni anno nella settimana successiva al Ferragosto, che ha nella
contrada Misericordia il fulcro della festa religiosa dell’Assunzione, mentre
l’8 settembre attorno alla chiesa campestre di Santa Maria, nella contrada
omonima, si ricorderà la Natività mariana, chiudendo il fitto calendario di
appuntamenti religiosi che caratterizzano i mesi estivi nella tradizione
luciese. Domenica prossima all'alba, intanto, è in programma il pellegrinaggio devozionale nella contrada di San Giuseppe con partenza dalla Cattedrale, organizzato nell'ambito dei festeggiamenti per il Beato Antonio Franco, che culminano il 2 settembre. (Katia Trifirò)