giovedì 26 gennaio 2012

Alluvione due mesi dopo, tra segnali di speranza e i tempi lunghi della ricostruzione

Contrada Misericordia, incontro con le famiglie sfollate
È un bilancio ancora sconfortante quello che, due mesi dopo, riguarda il territorio luciese colpito dagli eventi alluvionali dello scorso novembre. Mentre è ormai chiara l’ingente stima dei danni nelle frazioni e nei punti del paese che hanno subito il maggiore dissesto, sembra essere passato troppo poco tempo per pronosticare un ritorno alla normalità.
Con l’obiettivo di dare un segnale di speranza agli undici nuclei familiari sfollati, ma anche per informare la comunità sullo stato di avanzamento della messa in sicurezza del territorio, un gruppo di volontari della Protezione civile ha incontrato gli abitanti di contrada Misericordia, uno dei punti di maggiore criticità del post-alluvione. Qui, nella piccola e suggestiva chiesa della contrada, il parroco della Cattedrale, Mons. Raffaele Insana, ha celebrato una Messa di ringraziamento per le vite umane risparmiate dalla violenza di frane, smottamenti e inondazioni, condividendo nell’omelia la sofferenza di tanti concittadini luciesi.
L’incontro ha fornito l’occasione per comunicare che, tra qualche giorno, una famiglia della zona potrà fare ritorno nella propria abitazione, ripristinata con un intervento realizzato direttamente dal Comune. Ma occorrerà aspettare ancora per l’entrata in azione sull’intero territorio, che richiede con urgenza le operazioni di messa in sicurezza vincolate allo stanziamento dei fondi nazionali.
È previsto, intanto, lo sgravio fiscale dalle imposte comunali per tutti i nuclei familiari che hanno dovuto lasciare la propria casa, e che sono al momento ospiti di parenti. A tali famiglie è rivolta anche un’iniziativa dell’amministrazione che consentirà il reperimento di immobili da assegnare in affitto gratuito. Annunciando, insieme a queste risoluzioni, la propria presenza all’incontro romano di ieri tra la delegazione siciliana presieduta da Lombardo e il Presidente Monti, il sindaco Nino Campo è intervenuto per fare il punto sulle attività di monitoraggio predisposte dalla Protezione civile comunale: tracciata la mappatura degli interventi, con il supporto del Genio Civile di Messina, il passo successivo, infatti, è proprio l’ordinanza che dovrebbe assegnare i fondi per la ricostruzione. Dal canto loro, gli stessi abitanti delle contrade Rossellina, Misericordia e Femminamorta  auspicano che la messa in sicurezza delle zone colpite dall’alluvione possa avvenire al più presto e, con l'obiettivo di far presenti le proprie istanze, hanno deciso di costituirsi in un comitato. 

Spazzatura, consiglio comunale aperto

Continua ad essere un argomento che scotta quello della spazzatura, sul quale gravano lunghi strascichi di polemiche e disagi legati all’esperienza fallimentare dell’Ato Me2 e, al tempo stesso, le aspettative legittime di maggiore efficienza e trasparenza richieste alla ditta che si è aggiudicata il bando pubblico per il servizio rifiuti, la Dusty srl. I nuovi meccanismi di raccolta e smaltimento sono stati presentati alla cittadinanza nel corso di un consiglio comunale aperto, promosso dall’assessore all’ambiente Vaccarino con l’obiettivo di informare la comunità ed accogliere eventuali proposte. Ad aver risposto all’appello, rivolto anche alle associazioni di categoria e ai comuni del comprensorio, Egidio Maio (Comitato contro il caro-bollette di S. Filippo del Mela), e i presidenti dei consigli comunali di Saponara e di Venetico, Giovanna Battaglia e Antonino La Guidara.
«Il servizio offerto dalla Dusty comprende la raccolta differenziata e indifferenziata e la pulizia del territorio» ha detto il progettista e responsabile dell’area tecnica, ing. Barresi, evidenziando la situazione di emergenza e la necessità di abituare i cittadini a collaborare per puntare ad una percentuale alta di differenziata. Strategia, questa, che consentirebbe anche di abbattere i costi, uno dei punti dolenti rilevati dai consiglieri Cannuni, Bella, Impalà, Rappazzo. Barresi non ha nascosto, inoltre, che «non è garantita la pulizia ottimale delle strade», ragion per cui si sta valutando «un servizio di spazzamento che dia priorità agli spazi di maggiore transito», a discapito, quindi, dei tratti meno centrali.
E se il servizio privilegia un approccio ambientale sostenibile, prevedendo ad esempio punti di raccolta di pile e farmaci, ma anche l’istituzione di un numero verde per lo smaltimento di rifiuti ingombranti (che consenta di recuperare il rifiuto direttamente al domicilio dell’utente, evitando così l’abbandono in discarica), sotto altri aspetti la reazione del consiglio alle proposte della Dusty è stata di cautela e scetticismo. In particolare, un nodo critico riguarda l’area di lavoro degli operatori. È stato infatti richiesto, per una questione di efficienza del servizio, che questi ultimi possano espletare le funzioni di raccolta e pulizia nei propri comuni di appartenenza, e cioè sul territorio che conoscono meglio.  
Auspicando che le amministrazioni comunali e i consigli possano esercitare una regia diretta sulla gestione dei rifiuti, affinché i cittadini possano pagare in base a quanto effettivamente producono, l’assessore Vaccarino ha ribadito che «negli ultimi due anni S. Lucia si è riappropriata di un servizio»: il comune luciese è stato infatti il primo del comprensorio a riscuotere in proprio la tariffa rifiuti (TIA) e questo ha permesso di recuperare il 70% delle somme, di pagare il servizio alla nuova ditta e di non lasciare gli operatori senza stipendio. Ma anche la richiesta crescente di compostiere domestiche (quelle distribuite alle famiglie luciesi sono un centinaio) è secondo Vaccarino «un segno di civiltà», che fa ben sperare nella possibilità di considerare il rifiuto una risorsa, tentando di risolvere l’impasse causata da una politica scellerata, per la quale alla crescita esponenziale di bollette esose non è affatto corrisposta alcuna qualità dei servizi erogati.

lunedì 26 dicembre 2011

Natale luciese

Proseguono le manifestazioni natalizie a cura delle associazioni cittadine. Oggi e nei giorni 1, 5 e 6 gennaio si potrà visitare la terza edizione del Presepe vivente nel Parco urbano, organizzato dall’associazione culturale “Antiche Torri” e inaugurato la notte di Natale. Ingresso gratuito per assistere alla suggestiva rievocazione del mistero della Natività, che si accompagna alla rappresentazione degli antichi mestieri della tradizione luciese, sullo sfondo di musiche e sapori tipici. Nelle stesse giornate, sarà possibile, su prenotazione, effettuate visite guidate al Castello e al centro storico.
Atteso appuntamento anche per la “Tombolata di beneficenza” che la Protezione Civile comunale ha organizzato in due serate (26 dicembre e 5 gennaio) presso il Palasport, con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare alle famiglie luciesi colpite dall’alluvione e all’acquisto di attrezzature d’emergenza. Più di cinquecento i premi in palio, offerti dagli imprenditori locali, insieme a speciali momenti di festa dedicati ai più piccoli aspettando la Befana.
Natale di solidarietà anche alla casa di riposo “Calderonio”, dove i volontari della sezione locale AVULSS, diretti da Maria Cambria, hanno festeggiato insieme agli ospiti dell’Istituto, alla presenza del commissario straordinario ing. Leonardo Santoro, della direttrice dott.ssa Rosaria Tarallo e del personale dipendente, allietati dalla cornamusa di Antonio Merulla.
Infine, in attesa di Capodanno, il tradizionale concerto della Banda Musicale “M. Randisi”, diretta dal maestro Giuseppe D’Amico, in programma domenica 1 alle 19.30 presso la chiesa “Sacro Cuore”.
Festa di Natale all'istituto Calderonio

lunedì 19 dicembre 2011

La storia del Sud attraverso l'emigrazione. Politici e studiosi a confronto

Centorrino, Lo Monte, Lombardo, Bartolotta, Campo
 Riscrivere il fenomeno dell’emigrazione per riconquistare la giusta consapevolezza della nostra storia di siciliani, correggendo una rappresentazione mediatica spesso distorta, che tende a configurarci come un «popolo parassitario», e recuperando una dignità politica ed economica costantemente mortificata da un certo «antimeridionalismo» diffuso a livello delle istituzioni centrali.
Di questi temi si è discusso nel corso del convegno “Il contributo dell’emigrazione allo sviluppo del Mezzogiorno”, organizzato dall’associazione “Comunità Siciliana nel Mondo” con l’obiettivo di indagare il vero volto dell’emigrazione meridionale, e siciliana in particolare, ribaltando la definizione di un sud cresciuto grazie al Nord ed esclusivo centro di sperpero delle risorse economiche nazionali.
Ad aprire e moderare i lavori, di fronte ad un pubblico numeroso riunito nell’aula consiliare luciese, l’on. Carmelo Lo Monte, capogruppo alla Camera dei deputati del Mpa: «C’è bisogno di una nuova consapevolezza dell’emigrazione, la storia dell’Unità d’Italia, per come ci è stata consegnata, non rende giustizia a quanto abbiamo fatto». Oltre alle rimesse economiche degli emigranti, che andrebbero quantificate richiedendo i dati reali al ministero del Tesoro, alcuni esempi sono chiari: «Il Banco di Sicilia e il Banco di Napoli sono stati depredati – ha proseguito Lo Monte –, la maggior parte delle risorse economiche dal 1861 è finita nelle casse dell’allora Banca Nazionale, oggi Banca d’Italia, grazie al patrimonio realizzato all’estero dai nostri padri e dai nostri nonni, ma quei soldi sono serviti per industrializzare il Nord».
Il fenomeno storico dell’emigrazione può essere la cartina di tornasole per parlare della Sicilia di oggi, terra che molti giovani continuano ad abbandonare: sulla necessità di creare una rete che consenta alle nuove generazioni non solo di formarsi, ma anche di rimanere dopo gli studi, è intervenuto il prof. Mario Centorrino, assessore regionale all’istruzione. Centorrino, dopo un minuto di raccoglimento per i fatti di Torino e Firenze, ha evidenziato il crescente pericolo di un paese che si sta spaccando, sotto gli affondi della Lega Nord e di una comunicazione veicolata da luoghi comuni da sfatare con una reazione decisa.
Sulla secessione in atto, causata da un divario tra nord e sud costante sin dall’Unità d’Italia, l’intervento conclusivo del Presidente regionale, on. Raffaele Lombardo, che ha invitato ad un impegno comune per riscoprire l’orgoglio meridionale, contro l’“ascarismo” «tipico delle condizioni coloniali», come quelle che portano la Sicilia ad essere «terra di conquista, saccheggiata e depauperata delle sue risorse, economiche e umane, migliori». Lombardo si è rivolto ai numerosi sindaci presenti, parlando di assunzione di responsabilità e restituzione di competenze dalla Regione alle amministrazioni locali. Il governatore ha anche difeso il suo programma di risanamento e riforme, ribadendo il ruolo chiave delle infrastrutture per lo sviluppo, a partire dalla «priorità» del ponte sullo Stretto. 
All’incontro, chiuso dalle parole del sindaco di Santa Lucia del Mela, geom. Nino Campo, hanno partecipato i docenti universitari Sebastiano Mario Cicciò, Giorgio Scichilone, Andrea Cirà e il presidente della “Comunità Siciliana nel Mondo”, Filippo Ricciardi, sindaco di Limina, il quale ha ricordato le iniziative portate avanti all’estero dall’associazione, composta oggi da una sessantina di comuni siciliani. Una lettera di saluti da parte della comunità messinese di Montreal, legata alla terra d'origine da un trentennio di iniziative culturali, è stata inviata dal Canada da Franco Mendolia, e letta da Campo nel corso del convegno.
Nel corso del dibattito sono intervenuti il sindaco di Monforte San Giorgio, Romanzo, di Castroreale, Leto, di Trabia, Pollina, di Motta Camastra, Scarpignato, di Fondachelli Fantina, Pettinato, di Graniti, D’Amore; Giampaolo Piccolo dei Giovani Mpa di Milazzo e il deputato regionale Bartolotta. Al termine del convegno il presidente Lombardo e l’on. Lo Monte hanno incontrato le famiglie di Santa Lucia del Mela colpite dall’alluvione dello scorso mese. A conclusione dei lavori, il rinfresco organizzato dai produttori della Valle del Mela per presentare le eccellenze enogastronomiche del territorio.



L'intervento di Lombardo al tavolo dei relatori


Campo consegna una targa ricordo a Lombardo

Lombardo e il Mamertino doc

Giuseppe Bella presenta i prodotti tipici



domenica 18 dicembre 2011

A Gala, dove la mattonella diventa d'arte

Nino Abbate in una sala di "Epicentro"

L’arte a portata di mattonella, materiale povero che si trasforma in creazione originale: artefice di questa speciale alchimia è Nino Abbate, artista barcellonese al quale si deve la fondazione del Museo d’arte contemporanea “Epicentro” nel cuore di Gala.
E proprio questo luogo, dal 1988, da periferia urbana è divenuto crocevia di incontri tra gli artisti più celebri del panorama pittorico nazionale e internazionale, ospitati, ciascuno con la propria “mattonella”, in un collezione unica al mondo.
«Tutto nasce dall’idea di usare la mattonella di terracotta come opera d’arte, che, da semplice supporto, diventa espressione artistica di forme e colori» racconta Abbate, il quale, con le proprie mattonelle 30x30, è riuscito a coinvolgere dapprima altri artisti siciliani e poi, nel corso degli anni, i grandi nomi di tutte le principali correnti degli ultimi quarant’anni di pittura. Spedita a ciascun artista, ogni mattonella è tornata indietro decorata, dipinta, incisa, lavorata con la ceramica, oppure usata come base concettuale per parole, fotografie, installazioni. Trasformata, cioè, in pezzo unico, pronto per arricchire, mattonella dopo mattonella, l’esposizione permanente di Gala.
«La storia dell’arte italiana, dagli anni ’30 in poi, è raccontata da queste pareti», spiega Abbate, accogliendo i visitatori nel suo Museo, dove, oltre alle opere esposte, è custodito anche un prezioso archivio di memorie, costituito dalla vasta documentazione epistolare che correda le mattonelle. Da “Corrente” al movimento Spaziale e Nucleare, dall’Informale al linguaggio Pop, sino alla poesia visiva – come quella di Emilio Isgrò – e alle tendenze degli ultimi anni, sono migliaia gli artisti che hanno creduto nel progetto di “Epicentro”. Un catalogo aperto ai nomi internazionali, visitabili nelle varie edizioni della Biennale di Venezia, nei musei in giro per il mondo, e, grazie ad Abbate, anche a Gala.
Riportare questo territorio alle profonde radici culturali del proprio passato è, infatti, uno degli effetti collaterali del Museo, nel quale l’arte riscopre, tra ostacoli e lotte, la propria funzione civile. Una poesia di Bartolo Cattafi è incisa all’ingresso, dove Abbate ha scolpito il simbolo di “Epicentro” in pietra arenaria: «centro di ogni terremoto e ribellione, rivoluzione, scossa sismica: ciò che la creazione artistica sempre dovrebbe comportare». L'arte come metafora della vita, lanciata attraverso traguardi lontani - come la storia personale di Abbate, con il suo passato da atleta, dimostra - e incomprensioni quotidiane: quelle che, talvolta, assumono l'aspetto metafisico di leggi ingiuste (e le assurde vicende giudiziarie subite dal Museo, che ha corso persino il rischio di essere demolito, lo testimoniano). Anche per questo, l’appropriazione individuale e collettiva di una coscienza dell’arte è la sfida lanciata dal Museo delle mattonelle, del quale Abbate si definisce il «custode», trasmettendone alla comunità l’eredità spirituale.
L’evento in corso di questo mese è la 18ª esposizione internazionale “Artisti per Epicentro”, che è stata inaugurata dalla presentazione di Andrea Italiano, alla presenza di Nino Abbate e Salva Mostaccio, artista e compagna di vita che ha condiviso sin dall’inizio l’avventura delle mattonelle d’arte. Una storia raccolta da Abbate nel libro “Un tributo all’arte. Come nasce la collezione d’arte contemporanea su mattonelle”, con le prefazioni di Milena Milani, Vittorio Fagone, Gino Trapani e le testimonianze di giornalisti e critici d’arte. Tra i prossimi progetti, quello di ospitare nella galleria una mattonella “firmata” da Arnaldo Pomodoro. «Il museo è un work in progress – dice Abbate –, un luogo dove l’utopia diventa arte».

Salva Mostaccio, Nino Abbate, Andrea Italiano

























sabato 17 dicembre 2011

Festival Mamertino doc, al via oggi la quarta edizione

Week end culturale ed enogastronomico oggi e domani a Santa Lucia del Mela per l'appuntamento con la quarta edizione del "Festival del vino Mamertino doc". Visite guidate al patrimonio storico-architettonico e degustazioni a cura degli esperti costituiscono, come lo scorso anno, tappe irrinunciabili per gli amanti dei beni culturali e della buona tavola, in un percorso di valorizzazione delle bellezze artistiche e delle eccellenze delle produzioni enogastronomiche locali.
Si parte oggi pomeriggio alle 16 con la visita alla Torre libraria del Castello e alla statua gaginesca della Madonna della Neve (1529), guidata dalla dott.ssa Rosalba Gitto. Alle 17.30, presso la sala convegni nel palazzo ex-carcere di piazza Milite Ignoto, si terrà il convegno sul tema "Lo stato dell'arte del Vino Mamertino" e, a seguire, la degustazione dei vini doc e dei prodotti tipici luciesi.
Domenica mattina sarà possibile scoprire le cantine e i vigneti del Mamertino presso l'azienda agricola Vasari (nella foto) ed effettuare il giro turistico con il bus navetta alle 10 per la visita al centro storico.  

giovedì 15 dicembre 2011

Convegno emigrazione, sabato politici e docenti a confronto


Il presidente della Regione Siciliana, on. Raffaele Lombardo, interverrà sabato al convegno “Il contributo dell’emigrazione allo sviluppo del Mezzogiorno”, alle ore 15.30 presso l’aula consiliare. L’incontro, patrocinato dalla Regione, dal Comune luciese e dall’associazione “Comunità Siciliana nel Mondo”, sarà coordinato dall’On. Carmelo Lo Monte. Dopo i saluti del sindaco di Santa Lucia del Mela, Nino Campo, e di Filippo Ricciardi, sindaco di Limina, numerose le relazioni in programma, a cura di docenti delle università siciliane: Sebastiano Cicciò, Andrea Citrà, Marcello Saija (Messina), Giorgio Scichilone (Palermo), Nino Greco (Catania). A raccontare la propria testimonianza diretta ci sarà, insieme al prof. Silvio Benedetto (Università di Pisa), anche l’attore Gilberto Idonea, volto noto del cinema nostrano e presidente onorario dell’associazione “Comunità Siciliana nel Mondo”. In chiusura dei lavori, le riflessioni del prof. Mario Centorrino, assessore regionale, e dell’on. Marcello Bartolotta.

martedì 13 dicembre 2011

Turismo, proposte e critiche in consiglio comunale

Turismo, gaffe e polemiche al centro dell’ultima seduta del civico consesso, convocato dal presidente Francesco Rizzo per deliberare la partecipazione del comune luciese a due distretti turistici: “EcoSicily - Parchi, Riserve e Terre dei Normanni” e “Thirrenium Tyndaris - Parco dei Miti”.
«Si tratta di strumenti di sviluppo e programmazione, un’opportunità per il territorio che ci impegna tutti a produrre proposte valide» ha detto Rizzo in apertura dei lavori, sottolineando la funzione di “pungolo” del consiglio comunale verso l’amministrazione, sollecitandola ad agire anche per non rimanere fuori da bandi e finanziamenti.
«Non basta la semplice adesione, il nostro ingente patrimonio artistico continua a subire le ingiurie del tempo e degli uomini» ha denunciato il capogruppo di maggioranza Libero Rappazzo, facendo notare che il Castello, monumento simbolo della città, «è l’unico tra quelli peloritani rimasto escluso da interventi di ristrutturazione». «Tutto il centro storico ha bisogno di finanziamenti» ha aggiunto Rappazzo, che ha riportato come caso emblematico quello della secentesca chiesa di San Francesco, condannata al degrado a causa di un cavillo burocratico che ha impedito l’inizio dei lavori di restauro.
La mancanza di «un piano organico di programmazione», che non solo tuteli le bellezze artistiche luciesi ma crei anche una rete di servizi finalizzati a incrementare i flussi turistici («oltre ai visitatori giornalieri»), è stata al centro dell’intervento di Tonino Maimone. Dai banchi dell’opposizione critico anche Pietro Cannuni, il quale ha proposto l’istituzione di una commissione per i beni culturali, invitando Rappazzo a farne parte in virtù di una lunga esperienza e competenza in materia di storia patria.
Entrambi i consiglieri di minoranza hanno inoltre contestato all’assessore al ramo Santino Pandolfo, presente in aula, di non aver fornito risposte adeguate tanto sui servizi turistici che sui punti all’ordine del giorno. Pandolfo, accusato di essere impreparato sulle delibere, è stato attaccato dai due consiglieri: «L’assessore, per il ruolo che ricopre, è tenuto a documentarsi – ha ribadito Cannuni –, è inaccettabile che ad una specifica domanda non sappia rispondere, apportando come giustificazione di non avere avuto il tempo di leggere le delibere».
Consiglio unanime sull’approvazione sia del primo che del secondo punto, per i quali è stata dichiarata e votata, su proposta di Rappazzo, immediata esecutività (assenti Lipari e Marcaione).
In chiusura, nota di Carmelo Bella sul problema rifiuti, una questione che, seppur non contemplata dall’ordine del giorno, ha fatto discutere sulla scarsa qualità del servizio. Un consiglio ad hoc su questo unico punto è stato proposto dallo stesso Bella.