Se ne parla sempre troppo poco, nonostante le campagne di sensibilizzazione portate avanti dagli amici degli animali sui temi della sterilizzazione e dell'adozione. Il randagismo resta un argomento da non sottovalutare, anche per informare i cittadini, che si limitano talvolta a chiamare un accalappiacani anche di fronte a esemplari non pericolosi o, nei peggiori dei casi, ad agire senza scrupoli, come avvenuto nel caso dei bocconi avvelenati in località San Cono.
Sulla questione interviene Tiziana Parisi, che, oltre ad aver fondato l'associazione "Codamici", è da sempre in prima linea: c'era anche quando non si parlava di adozioni e nessuno era informato circa il modo di affrontare il randagismo. E ha seguito da vicino la storia delle quattro cagnette che si trovano attualmente in una struttura convenzionata con il Comune luciese: "Inizialmente, erano state portate in un canile lager, poiché il nostro paese aveva stipulato una convenzione proprio con questo vero e proprio "campo di concentramento" per cani, dove venivano lasciati morti di fame e senza cure. Purtroppo, infatti, all'inizio erano in 8, ma 4 non ce l'hanno fatta e sono morti di stenti! Ma questo canile non ha comunicato la loro morte al nostro Comune, il quale continuava a pagare il mantenimento anche per quei 4 morti".
Per chi non lo sapesse, dice Tiziana, oltre a dover pagare l'accalappiacani (300 euro a chiamata) al Comune spetta pagare una retta giornaliera per ogni cane, per tutta la durata della sua vita. Dunque è logico che i canili non hanno interesse a dare in adozione i cani, ma fanno sì che rimangano rinchiusi per sempre. Ma nel caso del canile calabrese, denuncia Tiziana, "i soldi recepiti, invece che essere usati per i cani, finivano nelle tasche dei gestori, e quindi i cani morivano di fame. S.Lucia del Mela pagava 13 mila euro all'anno per cani sia vivi che già morti! Finché un bel giorno questo canile è stato indagato per mafia e si sono scoperti questi misfatti! Allora, venendolo a sapere, ho cercato di sensibilizzare il Comune di S.Lucia, e ho trovato dei validi e sensibili interlocutori nell'Assessore Rosario Torre e nel Sindaco Nino Campo, i quali hanno inoltre compreso che, oltre che fare il bene dei cani, affrontare il randagismo in maniera razionale e giusta fa anche risparmiare moltissimi soldi al Comune!".
Infatti, se il cane viene adottato, il Comune non deve pagare più il suo mantenimento. "E quindi, prosegue Tiziana, "ho proposto loro di trasferire subito i cani in un canile più vicino e di ottima fama, quello di Portella Castanea, dove poter andare a controllare facilmente il loro benessere e poterli mettere in adozione. Nel vecchio canile, infatti, non si poteva neanche andare, non era aperto alle associazioni. L'unico modo per salvarli e poterli fotografare e metterli in adozione era trasferirli altrove". E così è stato fatto.
"Dopo il trasferimento, effettuato da una ditta di Messina, la Direttrice del nuovo canile ci ha riferito che erano arrivati molto magri e malmessi. Alla fine del mese di agosto io, l'Assessore Torre e il vigile urbano Stefano Barbera siamo andati al Canile Millemusi a trovare i nostri cani! Sono trattati molto bene adesso, ma si tratta pur sempre di un canile, dunque meritano di uscire da lì e trovare una famiglia che li ami e li ripaghi di tutte le ingiustizie subite!".
Le cagnette sono state controllate e sono pronte lasciare il canile. E, finalmente hanno anche un nome: Iris, Venere, Emily e Lucia. "Abbiamo scelto per loro dei bei nomi, poiché erano registrate all'anagrafe addirittura solo con delle sigle alfanumeriche!", conclude Tiziana. La campagna adozioni è aperta.
Tiziana Parisi gioca con Iris |