Scuole chiuse sino a venerdì. Anche a Santa Lucia del Mela arrivano misure straordinarie a tutela della salute pubblica, in un clima sempre più arroventato dalle polemiche e dalle preoccupazioni dei cittadini. Troppe domande senza risposta a fronte di uno stato di disagio segnalato da più parti, troppe rassicurazioni ufficiali alle quali è difficile credere, mentre il cielo continua ad essere oscurato dalla minacciosa nube di fumo che, da venerdì notte, non ha mai smesso di spirare in direzione del territorio luciese.
Solo ieri, intorno alle 14, è arrivata l’ordinanza sindacale rivolta agli edifici scolastici e attesa da giorni da insegnanti e genitori, allarmati dall’aria irrespirabile e da altri strani fenomeni. Tra questi, una pioggia anomala di gocce scure, che ieri mattina si sono depositate e solidificate su davanzali, finestrini delle auto, marciapiedi. Su ogni superficie all’aperto, insomma, compresi i campi faticosamente coltivati dai piccoli agricoltori che producono frutta e ortaggi per la propria famiglia, o per un ristretto circuito commerciale.
Sebbene non siano giunte ancora restrizioni, in attesa dei dati Arpa sui campioni di terreno prelevati domenica e delle comunicazioni dell’Asp, dal sindaco Campo è arrivato l’invito a consumare i prodotti ortofrutticoli coltivati nel comprensorio della Valle del Mela solo dopo un accurato lavaggio, al fine di prevenire rischi igienico-sanitari. Dal palazzo comunale è partita anche una nota rivolta ai sindaci di tutti i Comuni dell’area ad alto rischio di crisi ambientale, nella quale Campo sollecita l’affidamento di un incarico professionale ad un esperto di epidemiologia e chimica ambientale. A margine dell’incontro convocato per domani dal Prefetto, si legge nella nota, è auspicabile la condivisione della proposta e la nomina di uno specialista, per fare fronte comune con l’obiettivo di tutelare il diritto alla salute degli abitanti.
Continua, intanto, la mobilitazione dei cittadini, che hanno costituito un comitato pronto a dare battaglia per conoscere la verità sugli effetti che i fatti di venerdì scorso avranno sull’ambiente e, di conseguenza, su uomini, donne e bambini. L’iniziativa, partita dalla rete, conta già quasi duecento adesioni e prosegue una campagna ambientalista già condotta in passato su temi scottanti come il nucleare.