Allarme tra i possessori di cani per la presenza di bocconi avvelenati in località San Cono. Il secondo caso sospetto, il decesso immediato di un cane di piccola taglia a spasso con il proprietario, è stato segnalato ai vigili urbani e denunciato ai carabinieri della locale stazione. Ma già precedentemente, nella zona, era stata recuperata la carcassa di un altro esemplare, vittima verosimilmente della stessa trappola.
L’episodio si collega al problema annoso del randagismo, che grava anche economicamente sul Comune luciese. Per l’applicazione delle leggi vigenti in materia di sterilizzazione, microchip e adozione, ci sono in prima fila le associazioni animaliste, come i “Codamici”. Ma nonostante l’impegno volontario di molti cittadini, che cercano di fare “rete” con le istituzioni, sono decine le segnalazioni che arrivano regolarmente agli uffici della polizia municipale.
Dopo l’accalappiamento dei randagi, non sempre si trovano famiglie disposte ad offrire cura e ospitalità agli animali. In questi casi, l’iter è quello del trasferimento in canile, dopo l’identificazione e, nel caso delle femmine, la sterilizzazione. Attualmente sono 4 i cani che si trovano nella struttura convenzionata con il Comune luciese, che, per ciascuno di essi, versa quasi cinque euro al giorno. Una spesa che, negli anni passati, ha raggiunto anche somme elevate, variando in proporzione al numero dei randagi e ai costi del canile ospitante.
Per trovare una soluzione alternativa e favorire l’adozione da parte delle famiglie, si sta lavorando ad un progetto comunale che prevede incentivi per chi si fa carico di accogliere in casa propria un animale. Ancora lontana, invece, l’idea di un canile consortile, ventilata in passato. Molti, inoltre, ignorano di avere diritto ad un risarcimento nel caso di danni subiti da parte di un randagio, ma sono pochi, per fortuna, quelli che se ne liberano barbaramente, anche avvelenandoli.