Arte e degrado. Urge il recupero del cuore storico del paese |
Stato di emergenza permanente
Crolli di calcinacci, muri pericolanti, pezzi di balconi e finestre pericolosamente in bilico. Abitazioni di cui rimangono solo le mura esterne, invase da una fitta vegetazione che, persino dentro il cemento di vecchie stanze vuote, ha messo saldamente radici. È questa la condizione in cui versano molti edifici, in gran parte abbandonati e disabitati, del centro storico luciese.
Non si contano le segnalazioni da parte dei cittadini sul pessimo stato di tanti fabbricati, con la caduta, nei casi più gravi, di elementi strutturali che precipitano sulla strada sottostante, mettendo a rischio la sicurezza di chi passa. Abbandonato a se stesso, senza interventi strutturali che ne abbiano frenato il degrado, il centro storico luciese, uno dei più suggestivi e ricchi d’arte di tutta la provincia, non è mai stato oggetto di un piano organico di recupero e valorizzazione, sebbene, sulla carta, i programmi elettorali degli ultimi decenni lo abbiano sempre inserito tra le priorità.
Che fine ha fatto il Piano urbanistico del centro storico?
L’aspetto
più grave riguarda la mancata attuazione del “Piano urbanistico del centro
storico”, previsto dal Piano regolatore generale e approvato in sede consiliare
quattro anni fa, ma rimasto ancora nel cassetto. L’iter burocratico non è stato
infatti ultimato, benché, per la sua redazione, già nel 2009 sia stato
conferito un apposito incarico professionale. In attesa di concretizzarsi, di
conseguenza, rimane anche il “Piano del colore”, approvato nella medesima
delibera consiliare e finalizzato anch’esso alla riqualificazione del cuore pulsante
dell’architettura cittadina.
L'ordinanza sindacale e gli obblighi della ristrutturazione
Dal
palazzo comunale è arrivata intanto un’ordinanza rivolta ai proprietari degli
edifici che versano in precarie condizioni di stabilità, con lesioni alla
struttura portante, solai interni e di copertura crollati, parti esterne come
mensole dei balconi, ringhiere e grondaie non perfettamente ancorate.
Considerando il pericolo per la pubblica incolumità, come recita l’ordinanza, i
proprietari sono tenuti alla messa in sicurezza di questi immobili a rischio,
situati per lo più in pieno centro storico. Entro un termine perentorio, in
scadenza a metà novembre, il sindaco Nino Campo ordina ai cittadini di
provvedere a proprie spese alla messa in sicurezza dell’edificio di cui sono
possessori, e, nelle more dell’esecuzione dei lavori, che dovranno essere
documentati con una relazione tecnica, di provvedere urgentemente al
transennamento e all’eliminazione di tutte le parti a rischio crollo.
Valorizzazione e recupero, strategie per il futuro
L’ordinanza,
che tutela il Comune da ogni responsabilità, rappresenta tuttavia solo il
rinvio di una urgenza più volte oggetto del dibattito politico e delle
richieste dei cittadini, ovvero il pieno recupero del vasto centro storico
luciese, del quale fanno parte palazzi storici, monumenti di pregio, strade e
viuzze che custodiscono la memoria storica del territorio, anche ai fini della
sua valorizzazione turistica. Una prima mappatura, fa sapere il sindaco Campo,
si potrà avere con il censimento delle strutture a rischio, necessario per individuare
le strategie di salvaguardia. Ma anche per incentivare la ristrutturazione e,
di conseguenza, la vivibilità del centro storico, con iniziative che, già
attuate altrove, hanno consentito ad esempio la vendita delle vecchie case al
prezzo simbolico di un euro.