lunedì 7 settembre 2015

Festa Santa Maria Bambina, domani la conclusione dei festeggiamenti

L'antico simulacro di Santa Maria Bambina

Quartiere in festa per celebrare la Natività della Madonna, al centro dei tradizionali riti religiosi e civili che coinvolgono la contrada Santa Maria e, in particolare, l’antica chiesa che sorge sulla sponda destra del fiume Floripotema. La chiesa, che in passato ha avuto un ruolo pari a quello delle più importanti chiese urbane nella vita della comunità, custodisce il prezioso simulacro settecentesco di Santa Maria Bambina, che domani pomeriggio, impreziosito da ex-voto in oro e argento, sfilerà in processione per le vie del paese, concludendo le giornate di preghiera curate dalla parrocchia Santa Maria Annunziata. Domani, con il concerto sinfonico della banda musicale “Randisi” e i giochi pirotecnici, si chiuderanno anche le iniziative proposte dal comitato organizzativo con il sostegno delle attività commerciali, che, inaugurate ieri, proseguono stasera con i giochi popolari. A testimoniare il valore del culto della Vergine Bambina nella comunità luciese, anche il gemellaggio con l’Associazione Messinese di Montreal che, nel giugno scorso, ha accolto nella città di LaSalle, nel Québec, un’icona sacra raffigurante la Natività di Maria, accompagnata dal vicario foraneo Padre Paolo Impalà. La festa accende i riflettori, oltre che su un patrimonio di fede e tradizioni, sulla chiesa rupestre di contrada Santa Maria, al cui interno era collocata una tavola dedicata alla Madonna Bambina e attribuita alla scuola di Polidoro da Caravaggio (1587), spostata successivamente nel Palazzo Vescovile. L’opera venne rimossa in seguito al trafugamento, negli anni ’70, di una tavola bizantina dalla chiesa di Santa Maria Annunziata, poi fortunatamente ritrovata, e sostituita da una copia, che si trova attualmente al centro dell’altare. 

mercoledì 2 settembre 2015

Ricordando Arianna


Un inno all’amore, all'amicizia e alla vita. Per non dimenticare il sorriso dolce e la forza d'animo di Arianna, che ha lottato sino alla fine contro una malattia più grande di lei. Si è concluso con tanti palloncini colorati lanciati verso il cielo, dove brillava un'unica stella, il primo “Memorial Arianna Abbriano”, organizzato dall’ASD “Eolo Tennis Club” di Santa Lucia del Mela e dedicato ad una piccola grande donna, stroncata la vigilia dello scorso Natale da una rara forma di leucemia. 
Arianna, che lunedì 31 agosto avrebbe compiuto i tanto attesi diciotto anni, è stata festeggiata sul campo di contrada Grazia, il giorno del suo compleanno: una data che, per un inspiegabile vortice di casi, ha finito per coincidere con la giornata conclusiva del torneo di tennis. La cerimonia, alla quale hanno preso parte i familiari di Arianna, i compagni di classe dell’istituto commerciale “Leonardo da Vinci” di Milazzo e tantissimi amici, è stata celebrata al termine della gara tra Nicola Migliaccio, che al terzo set si è aggiudicato il Memorial con una vittoria di misura, e Antonio Settineri. 
A premiare Migliaccio, tennista di Cattafi in forza all’“Eolo”, è stata Roberta, una ragazza di Catania che con Arianna ha condiviso una storia di amicizia e la stessa battaglia contro un nemico insidioso, la leucemia. Anche Roberta ha voluto partecipare a questo compleanno speciale, testimoniando, con la sua presenza, un segnale di speranza rafforzato da una lettera di Arianna: frasi e pensieri di una adolescente costretta a scoprire troppo presto il dolore e il lato meno felice della vita, ma confortata anche dalla bellezza e dall'intensità dei legami importanti. 
La lettera, scritta da Arianna durante i giorni della malattia e indirizzate ad un’infermiera conosciuta durante il suo calvario, è oggi parte del libro "Urlo alla vita", contenente altre lettere, quelle dei piccoli pazienti affetti da tumori, pubblicato per raccogliere fondi per la ricerca sulle malattie oncologiche del bambino. A leggere le parole che Arianna ha affidato alla sua lettera, un'altra delle sue amiche, Ornella Catalfamo, nella commozione generale per il coraggio e la maturità testimoniate da quelle righe. 
Ai genitori di Arianna, Mimmo e Nunzia, infine, è stata consegnata una targa ricordo dagli organizzatori, Nino Duca, Lorenzo Isaia, Vito Schepisi, Giuseppe Barbaro, Franco Torre. L'obiettivo, affermano, è ricordare Arianna con il suo sorriso e la sua straordinaria energia, rimasta nei cuori di quanti l'hanno conosciuta. Il Memorial, ben più che una gara sportiva, ha rappresentato infatti l’occasione per sensibilizzare e smuovere le coscienze sul tema della leucemia, contro la quale Arianna ha combattuto tenacemente, affrontando un duro trapianto e anni di cure. Ma, soprattutto, un modo per dirle "Buon compleanno", nel giorno che tanto aveva sognato.  

Beato Antonio Franco. La festa e il culto

La cerimonia di Beatificazione del 2013 nel Duomo di Messina
Due anni da Beato per il “San Francesco” di Sicilia, il cui corpo incorrotto è venerato da quasi quattro secoli nella Basilica Concattedrale dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela. Culmina oggi il programma di festeggiamenti in onore dell’abate e prelato Antonio Franco (Napoli, 26 settembre 1585 – Santa Lucia del Mela, 2 settembre 1626), pastore dell’antica Prelatura Nullius luciese, che, durante gli ultimi anni della sua breve e intensa vita, tra il 1617 e il 1626, rinunciò ai privilegi del suo ruolo e delle sue nobili origini, proprio come San Francesco d’Assisi, per dedicarsi ai poveri, ai malati, agli ultimi. 
Alle 18, con partenza dalla Parrocchia del Sacro Cuore, sfilerà in pellegrinaggio per le vie cittadine il busto reliquiario in argento, oro e pietre preziose realizzato con le offerte dei fedeli e presentato ieri pomeriggio, sino alla meta della Basilica Concattedrale, dove alle 19 si terrà il solenne pontificale presieduto dall’Arcivescovo Calogero La Piana. Le altre celebrazioni eucaristiche sono in previste ogni ora a partire dalle 6, sino alla Messa solenne delle 10.30. Alle 20.30, infine, l’esibizione della Banda Musicale “Randisi” chiuderà il programma dei festeggiamenti civili, a cura del comitato organizzatore, che ha predisposto bus navette con partenza dal parcheggio dell’asilo nido comunale per raggiungere la Piazza Beato Franco e la Concattedrale. Qui sarà possibile visitare il corpo del Beato, restaurato dall’antropologo Dario Piombino Mascali nel 2013 e collocato in una teca ai piedi dell’altare del Crocifisso, nella navata di sinistra, dove è stato posto al termine delle celebrazioni che, nel Duomo di Messina, due anni fa, hanno sancito la chiusura definitiva del lungo e travagliato processo di canonizzazione. 
Alla causa di Beatificazione hanno contribuito, attraverso i secoli, intere generazioni di devoti, studiosi, personaggi illustri, storici, uomini di chiesa. Non si dimentichi, oltre al sacrificio dei luciesi, che non hanno mai rinunciato alle donazioni economiche necessarie al buon esito del processo, il contributo dei fedeli sparsi ovunque nel mondo. A fronte di una devozione popolare sempre crescente si registra, tuttavia, una scarsa azione istituzionale in grado di valorizzarne il culto, sebbene la figura del Beato interessi oltre all’Arcidiocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela, anche l’Arcidiocesi di Napoli, che gli diede i natali, la Diocesi di Aversa, nella quale fu beneficiato, l’Arcidiocesi di Madrid, dove fu Cappellano reale, e infine la Diocesi di Roma, dove visse per un anno da chierico e da Prelato eletto. 
Tranne quella di Napoli, nessuna di esse ha risposto all’appello dell’assessore ai Beni Culturali, Rosario Torre, in vista di un coinvolgimento più ampio di fedeli e enti ecclesiastici. Intanto, rimasta fuori dai circuiti del turismo religioso, la figura del Beato rischia di non essere adeguatamente conosciuta neppure entro i confini della locale Arcidiocesi, rappresentando l’ennesima occasione sprecata per la comunità luciese, nonostante il laborioso e difficile cammino che ha condotto ad un risultato storico e atteso da quasi quattrocento anni. 

venerdì 28 agosto 2015

Randagismo, i ritardi e le inadempienze

Anagrafe canina comunale e prevenzione del randagismo, tutto fermo in attesa di un regolamento sugli animali d’affezione, che a Santa Lucia del Mela, nonostante ripetute richieste, stenta ancora a partire. A segnalare i ritardi istituzionali e i disagi è la sede locale dell’associazione “Amici degli Animali Barcellona-Milazzo Onlus”, operante sul territorio comunale sin dal 2011. L’ultima istanza, indirizzata mesi fa al sindaco Nino Campo, all’assessore all’ambiente Rosario Torre, al Comando della Polizia Municipale, ai membri della Giunta e del Consiglio Comunale, non ha mai ricevuto risposta da parte di nessuno degli interpellati. Richiamando le disposizioni di legge in materia e l’esempio di altri Comuni del messinese, l’associazione, nelle persone del presidente Marcella Sidoti e del referente luciese Tiziana Parisi, chiede, tra le altre cose, maggiori controlli sul territorio da parte dei vigili urbani, ovvero l’organo competente per la verifica dei microchip nei cani di proprietà, atti a prevenire e ridurre il fenomeno del randagismo. «L’associazione è riuscita, con un’attività costante e volontaria, a consentire, sino ad oggi, l’adozione di 66 randagi abbandonati sul territorio luciese e provvede, di tasca propria, al cibo e alle cure di un’altra decina di cani di proprietà del Comune, dispensandolo così dalle spese di mantenimento che gli spetterebbero in caso di trasferimento degli animali in un canile», spiega Tiziana Parisi. Un regolamento comunale relativo agli animali d’affezione, comprendente l’anagrafe canina, soluzione già  adottata a Terme Vigliatore e Patti, contribuirebbe sia a responsabilizzare i proprietari di animali che a ridurre il numero dei randagi, destinati a finire vittime, come accaduto più volte in passato, di maltrattamenti o avvelenamento. «Ci siamo fatti carico in questi anni, senza alcun contributo da parte del Comune, della totalità dei costi relativi al nutrimento, alle vaccinazioni, alle cure mediche e alla sterilizzazioni, occupandoci anche del disbrigo pratiche per i passaggi di proprietà degli animali dal Comune agli adottanti e del trasporto con voli di linea per le adozioni in altre regioni italiane», continua Parisi. A ciò va aggiunto che mancano stalli provvisori e aree da adibire a sgambatoi, per i quali si propone una soluzione a costo zero, utilizzando materiale riciclato da precedenti lavori e manodopera gratuita da parte di volontari che, già in passato, avevano avanzato simili richieste scritte al Comune, in applicazione di una specifica legge regionale, al fine di migliorare la convivenza e il rapporto tra gli uomini e gli animali, scoraggiando gli abbandoni. 

mercoledì 26 agosto 2015

Piazza Federico II d'Aragona, prima e dopo il recupero






Santa Lucia del Mela, centro storico. Si presentava così agli occhi dei passanti la Piazza Federico II d'Aragona, a due passi dalla Basilica Cattedrale: mura imbrattate, erbacce, scalini rotti, illuminazione in frantumi. Un piccolo ma suggestivo angolo completamente vandalizzato, abbandonato al degrado e all'incuria. Un luogo dal nome importante, affacciato su un panorama splendido. Un luogo da riscoprire, che ci ha spinti ad intervenire per ridare ad esso la dignità che merita. 
L'occasione per riqualificare la Piazza, con pochissimi mezzi e tanta buona volontà, è arrivata con la terza edizione della "Notte della Cultura", che abbiamo voluto estendere a questa parte del centro storico. Molto più che un semplice contenitore di espressioni artistiche, l'evento, con il contributo fondamentale di associazioni, cittadini e volontari e il patrocinio del Comune, è stato ideato infatti, sin dal 2013, con l'obiettivo di accendere i riflettori sul cuore storico del paese, portando i luciesi e soprattutto i visitatori a scoprire le sue bellezze. Ma al di là dell'evento, appunto, la "Notte della Cultura" ha lanciato, e lasciato, un segnale di rispetto verso i luoghi che viviamo. Un segnale che non si esaurisce in una sola notte ma rimane come traccia concreta anche in questa "nuova" Piazza Federico II d'Aragona, rimessa a nuovo e recuperata.  
La cronaca è breve: con la supervisione dell'assessore ai Beni Culturali Rosario Torre, con l'aiuto del consigliere comunale Franco Interisano e delle maestranze incaricate ci siamo rimboccati le maniche per recuperare e salvare la Piazza, mossi soltanto da un profondo senso di appartenenza verso i nostri luoghi e soprattutto dall'amore che proviamo per essi. E così, una calda mattina di agosto, abbiamo imbiancato i muri cancellando i segni che troppo spesso deturpano non solo il nostro centro storico, e, grazie ai lavori eseguiti da due ditte incaricate dal Comune, sono state sostituite le mattonelle degli scalini ed è stata ripristinata, finalmente, la luce. Quella elettrica, certo, ma non solo. 
Ecco, è forse una parola troppo abusata e sicuramente usata male e a sproposito tante volte, ma per noi "cultura" vuol dire anche questo: cultura del bello e del rispetto verso gli altri. Lo abbiamo semplicemente detto con un gesto, quello di riconsegnare alla comunità uno spazio ripulito e rinnovato, mentre ai visitatori del centro storico, il 4 agosto, abbiamo fatto conoscere un altro meraviglioso scorcio del nostro paese. Perché con la "Notte della Cultura" abbiamo cercato di aggiungere un altro piccolo tassello alla crescita di Santa Lucia del Mela, senza stancarci di dare il nostro contributo, con le nostre risorse e le nostre idee, pur sapendo che il cammino per incentivare il turismo e la fruizione del patrimonio storico-artistico cittadino è lungo e realizzabile con un progetto organico e consapevole, ma soprattutto condiviso. 
Ancora una volta cogliamo l'occasione per ringraziare quanti hanno collaborato alla "Notte della Cultura" 2015 e vi diamo appuntamento all'anno prossimo, invitandovi nel frattempo a fare una passeggiata nella Piazza Federico II d'Aragona...il nostro cantiere è sempre aperto! 












sabato 8 agosto 2015

Turismo, ecco le iniziative in cantiere



Estate, tempo di bilanci per il settore turistico, tra luci e ombre. Bene i dati dei pernottamenti, in crescita costante negli ultimi anni, così come quelli relativi al settore della ristorazione, secondo quanto rilevano gli esercenti che offrono tali servizi. A fronte di un turismo “mordi e fuggi”, tuttavia, caratterizzato dalla presenza numerosa di gruppi che arrivano occasionalmente e ripartono a fine giornata, l’offerta turistica non riesce ancora a diventare trainante per l’economia luciese. Tra le cause, la difficoltà, sia pubblica che privata, ad investire sul tesoro rappresentato dai beni culturali, nella più totale assenza di un piano di marketing e comunicazione in grado di valorizzare adeguatamente il patrimonio di “città d’arte” di Santa Lucia del Mela. 
Una prima inversione di rotta inizia lentamente a registrarsi sul piano della progettazione istituzionale, sinora piuttosto carente ed episodica. A fare il punto, l’assessore alle attività turistiche e ai beni culturali Rosario Torre, in occasione della presentazione ufficiale della nuova guida turistica del Comune, fresca di stampa. La guida, in versione bilingue, spazia dal patrimonio naturalistico alle bellezze artistiche e monumentali, con sezioni dedicate ai prodotti tipici dell’enogastronomia, alle tradizioni, alle feste religiose e agli eventi culturali. Supporti on line della guida, un portale web interamente destinato all’offerta turistica e un’app che, tra le altre funzioni, ospita gallerie foto e video in una sorta di tour virtuale per i visitatori. «Oltre a questi strumenti, per la prima volta abbiamo investito in una programmazione strategica per il territorio, entrando a far parte dei distretti relativi al turismo religioso e naturalistico», afferma l’assessore. Santa Lucia del Mela, inoltre, partecipa a progetti di rete come “Mirabilia”, network europeo dei siti Unesco, e ha aderito al circuito dei Comuni messinesi in visita all’Expo di Milano. 
Sul piano delle criticità, va sottolineata ancora la scarsa funzionalità dell’Ufficio turistico, che Torre annuncia di implementare da agosto, con più giorni di apertura settimanale. Tra le altre novità, la stipula di un protocollo d’intesa con guide turistiche, attività commerciali e associazioni, per la creazione di una filiera destinata a migliorare la fruizione di monumenti e opere, chiusi al pubblico o aperti solo poche ore al giorno. In via di realizzazione, poi, una mappa da distribuire nelle agenzie turistiche del comprensorio e nei punti di ritrovo del territorio. 

venerdì 7 agosto 2015

L'iconografia della Madonna della Neve di Santa Lucia del Mela

Un altro tassello è stato messo a favore di un risveglio culturale per un paese a vocazione turistica come Santa Lucia del Mela. Un opera che sinceramente mancava nella bibliografia ufficiale che parla del paese e dei tesori che custodisce. A realizzarla è stato l'assessore ai beni culturali dott. Rosario Torre che realizza a questa proposito una pubblicazione sulla Madonna della Neve, uno dei capolavori della scultura rinascimentale italiana che nel 1529 fu realizzata da Antonello Gagini. 
Questo libro altro non è che una raccolta di santini, cartoline, disegni, foto e tele che, nel corso degli anni hanno diversamente raffigurato la tanto venerata Madonna della Neve.
A queste si accompagna anche un breve testo che ripercorre la storia di questa opera d'arte, dalla commissione del simulacro in marmo bianco di Carrara avvenuto nel giugno del 1526 dai luciesi Pietro D'amico e Leonardo d'Alberto all’arrivo della statua a Santa Lucia del Mela che con solenne processione fu accompagnata nella chiesetta sita in contrada S. Giuseppe dove fu custodita per diverso tempo, e da lì fino ad arrivare ai giorni nostri.
Importante ricordare che nonostante i due Santi protettori del nostro paese siano i martiri Santa Lucia vergine siracusana e San Biagio vescovo di Sebaste la devozione alla Madonna della Neve è stata da sempre molto radicata. 
Anche per questo che molti luciesi emigrati, che lasciando il paese natio hanno portato nei loro cuori questa devozione e ancora oggi tornano in paese ai primi di agosto per poter partecipare ai festeggiamenti in suo onore.
Nel corso dei secoli oltre ai luciesi che hanno conservato questo culto con grande venerazione ci fu anche un importante vescovo che era molto devoto alla Madonna della Neve: Mons. Antonio Franco (1517-1626), oggi Beato. 
Questo viene documentato da alcuni testi dello scorso secolo, di cui riportiamo uno stralcio:
"A circa un chilometro dal centro, in contrada S. Giuseppe, 
c’era una chiesetta dedicata a S. Maria de Cellis, 
che già nel 1403 figurava di un regio patronato. 
Il servo di Dio amava recarvisi spesso per alimentare la sua pietà mariana; 
estatico, contemplava a lungo la statua marmorea della Madonna della Neve 
e con schietto entusiasmo esclamava: 
se è così bella al nostro occhio, che sarà vedere l’originale in Paradiso? 
Se è così vaga la figura, quanto più bello sarà il figurato?"



FONTI BIBLIOGRAFICHE CITAZIONE: “Messagero di bene” di Salvatore Cambria (1977)

giovedì 6 agosto 2015

Cammini Francigeni di Sicilia

ALIBRANDO ANTONELLADa qualche anno è nata l'associazione "Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia" i cui membri stanno ricostruendo un'importante percorso che ha attraversato la nostra terra.
Nel 2010 hanno percorso la Reggia Trazzera Palermo - Messina per le marine e quest'anno hanno percorso la Palermo - Messina per le montagne, questo cammino è durato 21 giorni nei quali sono stati attraversati altrettanti comuni.

Ipotesi delle vie Francigene di Sicilia 

Martedì 28 luglio è stata percorsa a piedi la 17^ tappa che da Castroreale porta a Santa Lucia del Mela dove è stato firmato il protocollo d'intesa tra il sindaco geom. Nino Campo e il presidente dell'associazione "Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia" dott. Davide Comunale attraverso il quale il comune s'impegna a mantenere attivi i percorsi nel territorio di sua competenza.
Ogni pellegrino quando inizia il cammino ha un passaporto chiamato credenziale sulla quale ad ogni passaggio in un comune viene apposto un timbro che dimostra che questi ha percorso la tappa.
Nei prossimi anni alla fine del cammino al pellegrino, che avrà effettuato per intero il percorso, verrà rilasciato l'attestato che certifica che quella persona ha compiuto correttamente l'intero cammino francigeno.


Un momento della 17^ Tappa che da Castroreale arriva a Santa Lucia del Mela



Il momento della firma  che sancisce il protocollo 
tra il comune di Santa Lucia del Mela e l'associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia


L'apposizione del timbro sulla carta del pellegrino 
che attesta il passaggio nei vari comuni della tratta 



I pellegrini con l'assessore ai beni culturali dott. Rosario Torre


Per informazioni: