sabato 14 giugno 2008

Prima del voto...

Tra qualche ora si chiuderà il sondaggio che ho inserito in questo blog. Mentre scrivo, i dati continuano a mutare e le percentuali si sfiorano. So bene che la mia è stata un'iniziativa molto criticata, perchè non rispecchierebbe la realtà e sarebbe fuorviante rispetto alle vere preferenze degli elettori. Mi permetto di sottolineare che il vizio di forma - la possibilità di votare più di una volta e in base al numero degli accessi - è indipendente dalla mia volontà ma è una modalità pre-impostata da google che il blogger non può modificare. I sondaggi, del resto, sono costantemente oggetto di polemiche, anche quando basati su parametri molto più scientifici, che pure possono fallire (ricordiamo quanto accaduto in Italia negli ultimi anni a proposito dei risultati diffusi dai sondaggi di autorevoli esperti ed istituti di statistica e poi smentiti dai voti espressi nelle elezioni). Detto questo, io ho voluto offrire uno strumento di democrazia, che sicuramente lascia il tempo che trova, come mi è stato detto, ma che indubitabilmente è corente con lo spirito che anima questo blog, che è uno spazio aperto a chiunque abbia voglia di lasciare un'opinione sfogliando, seppur virtualmente, le sue pagine. Questa mia volontà è confermata dalla possibilità di scrivermi una mail e soprattutto di lasciare i commenti da "anonimo", mentre avrei potuto richiedere la registrazione e dunque la visibilità dell'identità di chi commenta (o mi scrive una mail). Invece ho lasciato il più ampio margine di libertà possibile, pur sapendo di poter essere così bersaglio di critiche e di "osservazioni" non proprio veritiere. Ma sapendo anche che spesso è difficile mettersi in gioco con il proprio nome e la propria faccia e si preferisce esprimere il proprio pensiero da "anonimi", così ho preferito accettare di buon grado di espormi pur di dare a chi non vuole esporsi la possibilità di lasciare il proprio commento. Senza filtri, senza controllo preventivo, senza barriere all'accesso. Diceva Bobbio che la democrazia è un sistema imperfetto a cui non mancano i limiti, ma che resta comunque la forma di governo migliore che la storia e l'umanità abbiano sperimentato. Condividendo questo pensiero, confido nella democrazia rappresentativa e quindi nella capacità dei singoli di confrontarsi, discutere e dibattere difendendo la propria idea ma riconoscendo agli altri il diritto di difendere l'idea opposta. Quando ho creato questo blog volevo lanciare un segnale ben preciso: ho auspicato dall'inizio l'apertura di un forum virtuale di incontro vero e mi auguro che questo possa avvenire davvero, al di là del clima pre-elettorale che infiamma gli animi, oltre le polemiche, oltre quell'etichetta "anonimo" che magicamente ci nasconde. Mi auguro che oltre internet questo avvenga, non solo mentre aspettiamo le elezioni, nella vita politica e sociale del nostro paese, ancora stretto nella logica asfissiante del pettegolezzo che purtroppo artiglia anche i giovani delle nuove generazioni, che pure sono cittadini europei del terzo millennio. Mi auguro che la partecipazione sia reale, che passata l'euforia dei comizi e dei programmi cittadini e amministratori possano costruire insieme un dialogo vero, sostanziale, diretto. Perchè è questa l'essenza della democrazia e l'espressione della libertà sociale. Tra qualche giorno sapremo anche chi guiderà questo paese nelle scelte che condizioneranno il futuro di noi tutti: mi auguro, infine, che queste ultime siano condizionate sempre meno da grandi e piccoli compromessi e indirizzate sempre più alla promozione del benessere comune. Con l'impegno di tutti. Rimboccandoci le maniche, lavorando nel nostro piccolo per rendere migliore la realtà che ci circonda, chiedendo quando ciò che ci spetta non ci viene dato piuttosto che lamentarci, scendendo in campo in prima persona e lottando piuttosto che puntare il dito e accusare senza mostrarci, riconoscendo e plaudendo alle scelte giuste ma criticando costruttivamente quelle sbagliate. In una parola, esserci. Esercitando il diritto e il dovere di essere cittadini. Tutti.

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