sabato 27 ottobre 2012

Frane e maltempo. A che punto siamo?


La strada si è staccata nei pressi di contrada Zurrà
Katia Trifirò – Sono passati quasi dodici mesi e il binomio maltempo e frane, al quale la cronaca ci ha tristemente abituati, in moltissimi casi continua a rimanere una realtà senza soluzione, nonostante le ripetute richieste di intervento urgente partite dagli uffici comunali. Sebbene le temperature stagionali sopra la media stiano tenendo lontane le piogge d’autunno, è bollino rosso per diverse aree del territorio luciese, già funestate dall’eccezionale evento atmosferico dello scorso novembre. 
Se ci spostiamo dal centro urbano, colpito in più quartieri, al versante della montagna, particolarmente grave appare qui la condizione della strada provinciale 65, adibita a collegare il paese alla contrada San Nicola e interessata un anno fa da numerose frane, che ne hanno comportato anche la parziale interruzione. Dopo i primi lavori per il ripristino della viabilità, nessun altro intervento è stato effettuato, per cui si teme che alle prime avvisaglie di maltempo si possano verificare ulteriori danni strutturali, che potrebbero portare alla chiusura totale della strada. 
Particolare della strada, ridotta ad una sola corsia
Il punto più a rischio è in prossimità della contrada Zurrà, dove una grossa frana ha causato il cedimento di una vasta parte dell’arteria stradale, con conseguente limitazione del transito su un’unica carreggiata. Ulteriormente compromesso dalle prime piogge di settembre, questo tratto di strada si trova sul punto di cedere completamente, interessando anche il costone lato monte. 
A pagarne le conseguenze, sarebbero in questo caso tutti i luciesi che si recano quotidianamente nelle varie contrade della montagna, in cui esistono non soltanto terreni coltivati, ma anche fabbricati ad uso abitativo. Sulla stessa strada transitano, inoltre, numerosissimi operatori del settore della pastorizia, che sono obbligati a questo unico passaggio per raggiungere le proprie aziende, così come avviene per gli uomini del corpo forestale. Anche una parte dell’economia locale, quindi, finirebbe pesantemente danneggiata, come denunciato più volte, in attesa di un riscontro da parte della Provincia.