San Francesco |
Antonella Alibrando / Santo Arizzi - Il 4 ottobre, la Chiesa ricorda S. Francesco
d’Assisi, uno dei santi più amati e venerati da sempre.
Il culto nacque in breve tempo, infatti papa Gregorio IX lo proclamò santo appena
2 anni dopo la sua morte e
nel 1939 papa Pio XII, definendolo "il più italiano dei santi e più
santo degli italiani" , lo proclamò patrono d’Italia.
Francescani a S.Lucia del Mela
Nel XVII secolo due
gruppi di francescani si stabilirono a S. Lucia fondando due chiese: una in contrada
Grazia (nei pressi dell’attuale campo sportivo) e l’altra in aperta campagna
(l’attuale piazza Milite Ignoto).
Nel 1622 i primi decisero
di spostarsi nella più sicura parte alta della città dove edificarono il
convento e la chiesa di S. Francesco, ma circa due secoli dopo vennero emanate
le leggi sulla soppressione civile che stabilirono che l’edificio venisse
espropriato ai frati e trasformato in un ospedale militare.
Nello stesso periodo
la chiesa di campagna fu ricostruita e dedicata al Sacro Cuore di Gesù.
Attualmente la
chiesa di San Francesco è chiusa al culto, mentre quella del Sacro Cuore è una
delle 3 parrocchie cittadine.
Tela della Porziuncola
L’opera che meglio
rappresenta il poverello di Assisi è Il quadro della Porziuncola custodito
nella chiesa del S. Cuore attribuito ad Antonino Biondo (1600).
Con il termine Porziuncola
s’intende la chiesetta di S. Maria degli angeli che S. Francesco restaurò tra
il 1207 e il 1208. Questa divenne il
luogo simbolo per la nascita dell’Ordine francescano: lì Francesco accolse
Chiara che aveva deciso di seguire il suo esempio fondando l’ordine femminile francescano
delle clarisse, ed in quella stessa chiesa ritornò gravemente malato e morì nella
notte fra il 3 ed il 4 ottobre 1226.
Questa tela ha una
storia piuttosto travagliata, infatti quando dopo l’uccisione del re Umberto
I° la chiesa ed il convento del S. Cuore
vennero espropriati ai frati e trasformati in caserma militare, i soldati
dell’84° reggimento di Fanteria con le loro baionette sfregiarono la tela che
fortunatamente anni dopo è stata ben restaurata ed oggi possiamo ammirarla in
tutto il suo splendore.
Antonella Alibrando
Estasi di San Francesco |
Descrizione dell’opera:
Il
soggetto principale, interpretato dalla figura di San Francesco (inginocchio
nella parte inferiore del dipinto), rivolge lo sguardo penitente verso le
immagini di Gesù e della Madonna tra gli angeli, situati nella parte superiore
dell’opera.
Il
rigore del classicismo rinascimentale, viene individuato nella riuscitissima
prospettiva centrale riscontrata nella parte inferiore. Attraverso la stessa,
viene messo ancora più in evidenza la figura del Santo; tutti le linee
prospettiche, infatti, convergono e si uniscono in un immaginario punto di fuga,
coincidente con la testa di San Francesco.
La
struttura architettonica, rappresentata anch’essa con riferimenti in stile
tipicamente rinascimentale, con motivi in marmo policromo intervallati da
paraste in marmo bianco, viene interrotta all’improvviso da una schiera di
angeli che la sovrasta. Il rigore e la compostezza classica, in questo caso, si
sostituisce con la confusione e con la teatralità tipicamente barocca.
L’opera,
indubbiamente di stile manieristico, è influenzata pertanto dal precedente
stile rinascimentale e dal nuovo stile barocco.
I
colori pastello riscontrati nelle vesti della Madonna e degli angeli, il colore
oro del cielo, gli sproporzionati accostamenti tra gli angeli utilizzati nella
raffigurazione, sono tutti elementi che ci ricordano lo stile manieristico
tipico dell’epoca di realizzazione dell’opera.
Stato
di conservazione:
Il
dipinto, si presenta purtroppo illeggibile nella sua totalità, a causa delle
innumerevoli lacune del film pittorico sparse su tutta la superficie.
Ha
subito un precedente intervento di restauro, basato principalmente sul
consolidamento e sulla pulitura della superficie pittorica.
È
anche visibile il supporto della tela originale, adottata per la realizzazione
dell’opera, a causa delle notevoli cadute della pellicola pittorica. Nelle
lacerazioni e nelle mancanze del tessuto della stessa, sono stati eseguiti degli
interventi di stuccatura, dalla policromia mimetica con il colore del supporto
tessile.
Sono
inoltre visibili alcuni interventi di ritocco pittorico, eseguito a tratteggio,
nelle lacune più piccole riscontrate sulla superficie restaurata.
L’opera
oggi non è sicuramente in uno stato di conservazione ottimale, meriterebbe
pertanto un ulteriore intervento di pulitura e restauro di tutta la superficie.