Il consigliere neo-eletto Torre (Foto di Piero Calderone) |
Katia Trifirò - Quando la politica è servizio, i cittadini la riscoprono e la premiano. Tra le tante novità della tornata elettorale appena conclusa, vale la pena soffermarsi sull’ampio consenso guadagnato da Rosario Torre, secondo nelle preferenze maschili della lista “Liberi e Protagonisti” dopo Angelo Letizia. Se la svolta di queste amministrative, favorita dalla preferenza di genere, è l’ingresso di 7 donne su 15 in Consiglio comunale, osservare bene i numeri venuti fuori dalle urne riserva, infatti, altre sorprese positive.
Come nel caso di Torre che, rimasto fuori per soli due punti di scarto nel 2008, subentrato in Consiglio due anni dopo in seguito ad un rimpasto di giunta, si presenta adesso con un numero di voti (265) praticamente quintuplicato rispetto ad allora. Merito di un impegno quotidiano improntato ai valori della trasparenza e della legalità, dedicato all’associazionismo e al volontariato. Frutto di battaglie civili combattute a fianco dei cittadini, come nel caso della fondazione di un comitato contro il nucleare che, in occasione del referendum del 2011, è stato uno dei pochissimi in Italia a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema scottante e di vitale importanza.
Rientrato in paese dopo una lunga esperienza di studio e di lavoro a Roma, Rosario Torre, 36 anni, è dottore di ricerca in Turismo, territorio e ambiente presso l’Università di Messina. E proprio l’ambiente è tra le priorità dei progetti realizzati nel suo primo mandato da consigliere e di quelli in cantiere per il prossimo quinquennio.
«Fare “Politica” non è facile poiché la sincerità e la lealtà sono sempre soggetti astratti», afferma Torre. «La politica è impegno sociale, è amore verso il territorio che si amministra e verso la comunità, cercando di agire sempre nell’interesse comune e condiviso, senza egoismi e giochi di potere». Una ricetta vincente che, nel suo caso, ha significato progetti concreti spesi nelle attività culturali, turistiche e ambientali. Un esempio in controtendenza che, in tempi di antipolitica, disaffezione al voto e rifiuto delle logiche logore di spartizioni e favoritismi, dimostra come, lavorando bene e onestamente, si possano riavvicinare i cittadini alla cosa pubblica.