Katia Trifirò - Non hanno ancora un volto e un nome gli autori dei roghi che, nella notte tra mercoledì e giovedì, hanno distrutto l’automobile di un ex tecnico comunale, un deposito di videogiochi, un bar del centro storico. È vivo, tra la popolazione, il senso di sconcerto e profonda amarezza per un attacco triplice sferrato nel cuore della notte, quando la città, addormentata e silenziosa, è più vulnerabile. Oltre ai danni materiali, a pesare oggi sono gli effetti a lungo termine di un gesto, non sappiamo se ascrivibile alla stessa mano, che offende il lavoro onesto e quotidiano svolto dai cittadini per garantire, ai propri figli, le migliori condizioni di vita in una realtà che si scopre, improvvisamente, ferita.
Nessuno, tra gli abitanti, gli amministratori, gli uomini delle forze dell’ordine, intervenuti sui luoghi mentre il fuoco divampava, riesce, ad oggi, a dare una spiegazione razionale ai fatti, tanto più che le vittime non sembrano avere alcun vincolo che possa permettere di legare l’uno all’altro i tre incendi, innescati, lo ricordiamo, l’uno dopo l’altro. Episodi apparentemente diversi, eppure accaduti la stessa notte, in poco meno di un’ora, come tasselli di un’unica catena di fuoco. E, sebbene solo l’incendio ai danni del bar abbia una chiara matrice dolosa, nessuno sembra disposto a credere che si tratti di vicende separate l’una dall’altra. Su quale logica connetta i tre fatti, ammesso che una connessione ci sia, si interrogano anche gli inquirenti, ma è ancora troppo presto per capire in che direzione proseguiranno le indagini. I locali, sottoposti a sequestro, così come l’automobile incendiata, sono al vaglio della magistratura, che sta cercando di raccogliere il maggior numero possibile di elementi utili. A condurre le indagini, il sostituto procuratore Francesco Massara, della Procura di Barcellona.
Un atto di condanna unanime viene, intanto, dagli organi istituzionali locali, che, insieme alle forze dell’ordine, dovranno dare risposte ai cittadini sul tema, sempre aperto, della sicurezza. I tre roghi, infatti, colpiscono al cuore, come segnali inquietanti, la tranquilla quotidianità cittadina di una comunità in cui le forze positive prevalgono. Una realtà caratterizzata dagli sforzi continui di commercianti e piccoli imprenditori per non soccombere alla crisi economica e dalla dedizione costante con cui tantissimi cittadini animano i settori del volontariato, dell’associazionismo, delle comunità parrocchiali. È a questa società civile che va l’appello del sindaco, Nino Campo, perché si rafforzi l’impegno dedicato alla legalità, all’educazione ai valori civili, di cui la scuola deve essere baluardo, all’onestà, alla cultura e alla giustizia sociale come stile di vita. «Drammi come questo ci spingono a intensificare sempre più il contatto con il mondo delle associazioni e del volontariato, per difendere con un impegno sinergico l’armonia e lo sviluppo del territorio», afferma il sindaco. «Siamo vicini alle vittime e alle loro famiglie», prosegue Campo auspicando una rapida conclusione delle indagini, «e chiediamo con forza al Prefetto una presenza più massiccia di forze dell’ordine a presidio del territorio».
Per esprimere solidarietà alle vittime e sottolineare il valore fondamentale della legalità, si riunisce oggi alle 18 il consiglio comunale, in una seduta urgente convocata dal presidente Emanuele Impalà, cui sono stati invitati i membri delle associazioni antiracket e antimafia del comprensorio. L’invito alla cittadinanza, come ribadiscono il sindaco Campo e il comandante dei carabinieri della locale stazione Silvestro, è quanto mai pregante, affinché i cittadini intervengano numerosi, per dare con la loro partecipazione una testimonianza forte di totale rifiuto rispetto a logiche perverse che inquinano il tessuto sociale.